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L’abisso fra Mattarella e i megafoni

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Lo scomposto e volgare attacco piovuto dal Cremlino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rende ancora più luminose le parole pronunciate dal Capo dello Stato a Marsiglia, in occasione del conferimento della laurea honoris causa lo scorso 5 febbraio

L’abisso fra Mattarella e i megafoni

Lo scomposto e volgare attacco piovuto dal Cremlino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rende ancora più luminose le parole pronunciate dal Capo dello Stato a Marsiglia, in occasione del conferimento della laurea honoris causa lo scorso 5 febbraio

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L’abisso fra Mattarella e i megafoni

Lo scomposto e volgare attacco piovuto dal Cremlino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rende ancora più luminose le parole pronunciate dal Capo dello Stato a Marsiglia, in occasione del conferimento della laurea honoris causa lo scorso 5 febbraio

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Lo scomposto e volgare attacco piovuto dal Cremlino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rende ancora più luminose le parole pronunciate dal Capo dello Stato a Marsiglia, in occasione del conferimento della laurea honoris causa lo scorso 5 febbraio.

Un’occasione, la sconclusionata e patetica uscita di uno dei tanti ventriloqui di Vladimir Putin, per rileggere i passaggi fondamentali di un discorso di rara portata e fare un paragone con le cialtronate a cui ci siamo ormai abituati.

I riferimenti storici, gli ammonimenti e le esortazioni del Presidente della Repubblica rapportati alle buffonate che piovono da Mosca e ai ragli quotidiani sui social (in cui non a caso persino Mattarella viene attaccato senza remore da qualche sciroccato) hanno un sapore marziano.

Purtroppo lo stesso straniamento che si prova ascoltando ciò che arriva dall’altra sponda dell’oceano Atlantico.

Il surreale attacco portato l’altro ieri a Monaco dal vicepresidente statunitense Vance all’Europa, alla nostra democrazia e ai nostri valori ha il pregio di non lasciar spazio ai fraintendimenti. Queste sono le persone e le ‘idee’ con cui abbiamo a che fare.

Abbiamo sentito un signore senza titoli farci una lezioncina sprezzante sulla libertà e la democrazia, confondendo queste ultime con la libera circolazione delle balle più improponibili e il dovere di seguire (!) il progetto politico dei cripto nazisti di AfD in Germania.

Una follia, che – a proposito di ventriloqui senza arte né parte che improvvisamente in Italia abbiamo deciso di far diventare personaggi in quanto amici di Musklo Stroppa di turno ha immediatamente rilanciato dando l’ordine alle sue truppe cammellate di diffondere via social.

Non è ovviamente successo nulla e c’è un motivo, perché quando questi soggetti decidono di attaccare frontalmente persone del calibro di Sergio Mattarella anche la nostra sonnolenta società – così pasciuta da credere che la democrazia sia garantita per sempre – ha un moto di risveglio e ribellione. E l’abisso fra le persone si apre davanti a noi.

Leggere Mattarella a Marsiglia e paragonare le sue parole, ma soprattutto i concetti, a quelli di lor signori è un esercizio della massima utilità.

di Fulvio Giuliani

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