Lasciate in pace la Storia
| Politica
Ignazio La Russa e le parole su Via Rasella dimostrano l’incapacità di fare pace con la nostra storia, con cui non si scherza. Mai
Lasciate in pace la Storia
Ignazio La Russa e le parole su Via Rasella dimostrano l’incapacità di fare pace con la nostra storia, con cui non si scherza. Mai
| Politica
Lasciate in pace la Storia
Ignazio La Russa e le parole su Via Rasella dimostrano l’incapacità di fare pace con la nostra storia, con cui non si scherza. Mai
| Politica
Non so più quante volte ne abbiamo scritto, l’ultima volta appena quarantott’ore fa su La Ragione: con la Storia non si scherza, la Storia si studia, si discute, si illustra. Sulla Storia ci si confronta, non la si riduce a occasione da talk, non si somministra a micro dosi riviste e rilette per interessi di parte.
A via Rasella, nella Roma occupata dai nazisti, i partigiani dei Gap (Gruppi d’Azione Patriottica) non colpirono una banda di musicisti vestiti da militari, colpirono un reparto regolare dell’esercito tedesco che teneva sotto il tallone e terrorizzava la capitale di un Paese dilaniato dalla più orrenda della guerre, quella civile. Italiani contro italiani, a proposito di altre parole recentemente ascoltate sulla nefasta vendetta nazista orchestrata alle Fosse Ardeatine per l’azione di via Rasella.
Fu un atto di guerra, la guerra è brutale, schifosa, sanguinosa, ripugnante. La guerra dà il peggio dell’essere umano. La definizione di “atto di guerra” non rende uno scontro a fuoco o un’imboscata un cavalleresco duello all’alba, ma esclude che il 23 marzo 1944 si trattò di terrorismo. Fu un legittimo attacco militare a un reparto in armi. Identico a decine di azioni della Resistenza francese, decantata da film e romanzi, mentre da noi la lotta partigiana continua a essere vissuta come fatto di parte. Anche per rilevantissime responsabilità di “sinistra”.
I soldati tedeschi non erano impegnati in prove musicali, marciavano cantando rientrano da un esercitazione. Marciano cantando i Marines, vanno di corsa i Bersaglieri con i cappelli piumati e suonano pure, ma nessuno oserebbe definirli “musicisti“.
Non sappiamo cosa volesse dire il presidente del Senato Ignazio La Russa con le sue parole di ieri, non ci interessa saperlo, perché siamo già storditi dal solito tran tran di “sono stato frainteso“, “non parlerò più di fatti storici”, “avevo anche aperto alle adozioni delle coppie omosessuali e nessuno ne parla“ (e allora?!) e così via.
Siamo nauseati dall’incapacità di vivere la storia come un’eredità condivisa, a volte durissima, dolorosa e lacerante, ma unica e sola. Perché spetta agli storici il continuo lavoro di approfondimento e valutazione, la Storia resta materia viva e dinamica ben più di come venga spesso insegnata nelle nostre scuole. Questo non significa, però, negare continuamente le ricostruzioni dei fatti – ormai accertati da decenni dalla stragrande maggioranza degli studiosi – per interessi dell’una o dell’altra parte.
È la maledizione di cui sopra: l’Italia che non fa pace con la sua Storia non può fare pace con se stessa, non può vedere nell’avversario politico nulla più che un competitor nell’ambito delle regole democratiche.
Restiamo all’eterno scontro fra fazioni che non si legittimano. Solo quarantott’ore fa ci appellavano (senza grandi speranze e avevamo ragione) a vivere il 25 aprile come occasione per guardare avanti e non scannarsi camminando voltati all’indietro. Ecco.
di Fulvio Giuliani
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Banchi vuoti al Senato per la violenza di genere -IL VIDEO
10 Aprile 2025
Banchi vuoti al Senato per la violenza di genere. Dopo gli ultimi fatti di cronaca, mentre l’opi…
Politica e difesa
10 Aprile 2025
La politica italiana tratta i cittadini come stupidi. I sondaggi descrivono la nostra opinione p…
Re Carlo III parla in italiano alla Camera: “Spero di non rovinare la lingua di Dante” – IL VIDEO
09 Aprile 2025
“Spero di non aver rovinato così tanto la lingua di Dante da non essere più invitato in Italia” …
Meloni e le ambizioni da pontiera
09 Aprile 2025
Meloni prova a entrare nello Studio Ovale il più presto possibile, senza trovare entusiastica fi…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.