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Le liste inutili degli amici di Putin

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L’indagine del Copasir, che ha stilato delle liste di personaggi pubblici del nostro Paese potenzialmente vicini a Putin, ha tutti i motivi di essere svolta, ma ci lascia interdetti se fatta filtrare ancora nella sua fase iniziale.

Le liste inutili degli amici di Putin

L’indagine del Copasir, che ha stilato delle liste di personaggi pubblici del nostro Paese potenzialmente vicini a Putin, ha tutti i motivi di essere svolta, ma ci lascia interdetti se fatta filtrare ancora nella sua fase iniziale.
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Le liste inutili degli amici di Putin

L’indagine del Copasir, che ha stilato delle liste di personaggi pubblici del nostro Paese potenzialmente vicini a Putin, ha tutti i motivi di essere svolta, ma ci lascia interdetti se fatta filtrare ancora nella sua fase iniziale.
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Le liste di proscrizione non ci piacciono per niente, come non ci piacciono proprio per nulla i propagandisti di Mosca. L’elenco di giornalisti, opinionisti, influencer e così via indicati dal Copasir (il Comitato parlamentare di controllo dei servizi segreti) come la quinta colonna del Cremlino in azione del nostro Paese – in particolar modo in televisione e sui social – è la summa di tutto ciò che abbiamo dovuto sopportare in questi oltre 100 giorni di guerra. Il peggio della mistificazione della realtà, del ribaltamento di ruoli e responsabilità, il peggio dello spettacolo a uso e consumo dello zar. Eppure, l’idea di nomi e volti sbattuti in quel modo “in prima pagina“ ed esposti al pubblico ripugna la nostra idea di accertamento delle responsabilità individuali e della scelta delle contromisure. Che sia in corso, in Italia, un profondo lavoro di ‘disinformatia’, a cura di numerosi e volenterosi pifferai magici di Vladimir Putin lo abbiamo scritto innumerevoli volte. Davanti a casi specifici e clamorosi, abbiamo fatto anche (pochi) nomi e cognomi, ma una lista è tutta un’altra cosa. Ci addolora profondamente il narcisismo, il cinismo, l’inconsistenza delle tesi e la pericolosità di chi talvolta sembra avere in odio tutto ciò che sa di Occidente, per non parlare di Usa, ma resta fondamentale sapersi distinguere dai modi e dai “costumi“ di un sistema di potere che ha lucidamente scelto di vedere in noi il “nemico”. L’indagine del Copasir ha tutti i motivi di essere svolta, ma ci lascia interdetti se fatta filtrare ancora nella sua fase iniziale. In questo modo, rischia di diventare o essere percepito solo come un tentativo di risposta propagandistica a mosse talvolta così goffe e spregiudicate da essere ridicole e controproducenti di per sé. Non prendiamo esempio dal peggio della propaganda di Putin. di Fulvio Giuliani 

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