Grandi manovre a Bruxelles. L’adesione di Carlo Calenda al Gruppo Renew Europe è una buona notizia, inevitabile nel momento in cui i 5S si candidano, complice Letta, a entrare nei Socialisti europei dopo non essere stati ammessi proprio a Renew Europe per il loro alquanto tiepido europeismo nonostante due tentativi in tempi diversi (e dimenticando i contatti con i Verdi).
Il pellegrinaggio dei 5S senza trovare rifugio rende plasticamente l’incompiuta scommessa di Grillo e Casaleggio e pure il procedere di un disegno caro alla sinistra italiana ed europea di ‘digestione’ di un populismo trasfiguratosi in carriere individuali. Problema loro, potremmo dire, perché il loro contributo al Pse sarà esclusivamente l’aumento dei fondi e dei dipendenti del gruppo: nulla di più a Bruxelles ma molto di più in Italia dove il legame con il Pd diviene strutturale; quanto tossico non serve sottolinearlo.
Salvini mira a costruire un gruppo di sovranisti anti europei e questo invece ha un significato politico profondo perché costringe tutti – soprattutto gli italiani, soprattutto Berlusconi e soprattutto Giorgetti – a capire che le sparate con Borghi e Bagnai non erano guasconate demagogiche ma divengono oggi una precisa, nuova e robusta essenza costituente della destra italiana, togliendo ogni velo: Salvini è davvero quella roba lì, non un “tanto abbiamo scherzato”.
Diverso potrebbe essere, e sottolineo potrebbe, il significato della scelta di Calenda: non cambia nulla a Bruxelles perché è l’adesione di un solo deputato ma, non voglio credere non se ne renda conto, è un altro non definitivo ma significativo passo nella costruzione di un’area cosiddetta liberale in Italia. Ora, che il liberalismo nostrano lo mettano in piedi cattolici, socialisti, radicali e centrodestri di varia estrazione orfani delle rispettive appartenenze e in costante guerra tra loro è una italica anomalia che accompagniamo con distaccato sorriso ma… di necessità virtù; laicamente dobbiamo dire che le vie del Signore sono infinite e quelle di Bruxelles molto utili: se il riassetto nasce lì, noi europeisti brindiamo soddisfatti. Poi abbassiamo il calice con cautela e consueto disincanto.
di Flavio Pasotti
LA RAGIONE – LE ALI DELLA LIBERTA’ SCRL
Direttore editoriale Davide Giacalone
Direttore responsabile Fulvio Giuliani
Sede legale: via Senato, 6 - 20121 Milano (MI) PI, CF e N. iscrizione al Registro Imprese di Milano: 11605210969 Numero Rea: MI-2614229
Per informazioni scrivi a info@laragione.eu
Copyright © La Ragione - leAli alla libertà
Powered by Sernicola Labs Srl