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Politica a Bagnomaria

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Sulla questione balneari la soluzione trovata è tipicamente italiana, come per la questione del quantum d’indennizzo, spostato più in là.

Politica a Bagnomaria

Sulla questione balneari la soluzione trovata è tipicamente italiana, come per la questione del quantum d’indennizzo, spostato più in là.
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Sulla questione balneari la soluzione trovata è tipicamente italiana, come per la questione del quantum d’indennizzo, spostato più in là.
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Le cronache politiche ci rendono noto, non senza un accenno di trionfo, che è stata trovata l’intesa sul fondamentale tema dei balneari. Così, il provvedimento sulla concorrenza ha il via libera e il primo Sì è atteso lunedì al Senato. L’eroica difesa di una nobilissima categoria (quest’ultimo superlativo non è ironico, ma solo quello) ha portato all’accordo sugli indennizzi da riconoscere ai gestori che dovessero perdere le gare per l’assegnazione delle concessioni, gare che dovrebbero vedere la luce nel 2023. La chiave dell’accordo, dunque, è stata proprio quella dell’indennizzo da riconoscere al vecchio gestore in quanto tale, per il solo merito di essere stato titolare di una concessione balneare. Indipendentemente dalla qualità del lavoro svolto e dal servizio offerto ai clienti, cioè a noi. Soluzione molto (troppo) all’italiana, il cui apice è la furbata di aver lasciato in sospeso e rimandato ai mitici “decreti attuativi“, entro sei mesi, il quantum dell’indennizzo stesso. Come dire, ora facciamo finta di accordarci, poi litighiamo sulla sostanza fra un po’. In questo modo, viene ribadito il principio – vi ricordate i taxi e le loro licenze? – secondo il quale il titolare di una concessione in Italia è proprietario del servizio, materiale o immateriale che sia. Proprietario, non concessionario. In seconda battuta, i partiti si tengono qualche cartuccia di riserva, nel caso sia utile fare un altro po’ di caciara quando si dovrà definire la portata degli indennizzi. Il presidente del Consiglio Mario Draghi si dice soddisfatto e ricorda che questo governo esiste “per cambiare”. C’è da capire anche lui: fa quello che può, con il materiale che c’è. A noi sia consentito di manifestare tutto lo sconforto per una politica che non trovi semplicemente imbarazzante un furibondo scontro sui balneari, in un frangente storico come questo. Livida fotografia di una ristrettezza di visione e qualità. di Fulvio Giuliani

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