Politica estiva
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Doveva essere un'”estate militante” per la segreteria del Pd, durante la quale “imporre un’agenda politica”. Di temi ce ne sono parecchi ma di programmi zero

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Doveva essere un'”estate militante” per la segreteria del Pd, durante la quale “imporre un’agenda politica”. Di temi ce ne sono parecchi ma di programmi zero
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Doveva essere un'”estate militante” per la segreteria del Pd, durante la quale “imporre un’agenda politica”. Di temi ce ne sono parecchi ma di programmi zero
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«Anto’, fa caldo…», diceva una sudata e provocante Luisa Ranieri in una pubblicità di qualche anno fa, per invogliare il nerboruto uomo al suo fianco a comprare un condizionatore d’aria. Eh sì, anche nel 2001 faceva caldo, avevamo sete e la bellissima Luisa agli esordi di una luminosa carriera ammiccava suadente come oggi non potrebbe più fare, perché quell’allusione, quella sottoveste nera ‘vedo non vedo’, sarebbe politicamente scorretta. Siamo tutti in trepida attesa di Poppea: pioggia, grandine, bombe d’acqua e il corollario stagionale del cambiamento climatico. Chissà poi perché proprio Poppea, la seconda bellissima e temuta moglie dell’imperatore Nerone, una che di intrighi se ne intendeva, dovrebbe refrigerarci dopo che Nerone ci ha fatto sudare ben oltre le proverbiali sette camicie. I meteorologi ne sanno una più del diavolo nell’affibbiare i nomi a questi eventi. Mi aspetto prima o poi una… Elena di Troia e allora sì che potrebbero esserci problemi.
«L’estate sta finendo e un anno se ne va…» «Ba, ba, baciami siamo due satelliti in orbita sul mar…» «È tempo che i gabbiani arrivino in città…» cantavano i Righeira nel 1985. Sono trascorsi quasi quattro decenni e, soprattutto ai romani, sembra che i gabbiani non se ne siano mai andati, attratti dalla montagna di spazzatura puzzolente che sovrasta la Città Eterna. Ogni stagione ha il suo tormentone e anche questa non s’è fatta mancare nulla.
Doveva essere comunque, per la segretaria del Pd, un’«estate militante», durante la quale «imporre un’agenda politica». Si faccia avanti, allora, questo militante e ci dia qualche idea concreta. Di temi ce ne sono parecchi. Di agende pure, ma di programmi zero. La signora Schlein è pure andata a ‘militare’ in Svizzera, suo Paese natale e patria compiacente di molti concittadini con doppio passaporto e fiscalità riservata. È vero, le tute blu non ci sono più e soprattutto non contano quasi nulla, quindi meglio un pugno chiuso alzato oppure una chitarra, emula del suo compagno (se si può dire ancora così) Roberto Gualtieri, sindaco di Roma che ama suonare la chitarra ma più tradizionalmente e con migliore intonazione un classico “Bella ciao”. Il pugno chiuso un tempo indicava l’appartenenza ad una lotta dura e senza paura, oggi è una indicazione per i compagni di spartito. Dopo Poppea arriverà, ma questo accade da tempo immemorabile, il classico ‘autunno caldo’. I temi veri e seri torneranno in primo piano su un proscenio occupato comunque da attori a dir poco mediocri.
Di Andrea Pamparana
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