Regno Unito spinto da Trump in Europa. Piano Londra-Parigi per Kiev
Bisogna ammettere che per uno dei primi e più grandi sponsor e tifosi di Brexit come Trump aver ottenuto lo spettacolare risultato di aver fatto letteralmente riprecipitare in Europa il Regno Unito è qualcosa di meraviglioso
Regno Unito spinto da Trump in Europa. Piano Londra-Parigi per Kiev
Bisogna ammettere che per uno dei primi e più grandi sponsor e tifosi di Brexit come Trump aver ottenuto lo spettacolare risultato di aver fatto letteralmente riprecipitare in Europa il Regno Unito è qualcosa di meraviglioso
Regno Unito spinto da Trump in Europa. Piano Londra-Parigi per Kiev
Bisogna ammettere che per uno dei primi e più grandi sponsor e tifosi di Brexit come Trump aver ottenuto lo spettacolare risultato di aver fatto letteralmente riprecipitare in Europa il Regno Unito è qualcosa di meraviglioso
Bisogna ammettere che per uno dei primi e più grandi sponsor e tifosi di Brexit come Trump aver ottenuto lo spettacolare risultato di aver fatto letteralmente riprecipitare in Europa il Regno Unito è qualcosa di meraviglioso
Bisogna ammettere che per uno dei primi e più grandi sponsor e tifosi di Brexit come Donald Trump aver ottenuto lo spettacolare risultato di aver fatto letteralmente riprecipitare in Europa il Regno Unito è qualcosa di meraviglioso. La famosa eterogenesi dei fini…
La folle, ultima settimana che abbiamo avuto in sorte di vivere si è chiusa con il vertice straordinario di Londra e quella fotografia che vede Unione Europea, Gran Bretagna, Canada e Turchia intorno allo stesso tavolo, pur con tutte le ben note differenze.
È qualcosa al contempo di spettacolare e incredibile.
Incredibile perché solo poche settimane fa era considerato vincente o potenzialmente tale il progetto Musk-Trump di spingere le forze di estrema destra e profondamente antieuropeiste al trionfo ovunque.
In Germania, l’80% dell’84% dei cittadini che ha votato hanno detto No ai criptonazisti spinti da Vance e Musk. Del Regno Unito abbiamo appena detto, mentre la folla che ha accolto il passaggio dell’auto di Volodymyr Zelensky diretto a Downing Street sarà stata osservata con attenzione del governo di sua maestà. E anche a Buckingham Palace.
Parigi e Londra hanno varato un embrione di piano a fortissima trazione europea. I vari tifosi, ultras, antipatizzanti dell’Europa e delle liberaldemocrazie dicono che è tutto fumo. Che non c’è nulla, che sono ridicoli e anche un po’ patetici rispetto al grande muscolarismo della Casa Bianca, ma le cose si muovono.
Soprattutto l’Europa non si è disarticolata. Non c’è l’Ungheria, ormai considerata persa fino a quando ci sarà Orban. C’è però e conta immensamente di più l’Italia. Pur fra mille distinguo, prudenze e tatticismi che non saranno gratis. E di cui avremo modo di parlare a lungo nei giorni e nelle settimane a venire. C’è e a noi si è rivolto apertamente il presidente francese Macron.
Lo ha fatto con parole che non saranno tutte piaciute a Palazzo Chigi, ma l’Italia era lì. Perché il governo lo sa, nonostante tutto: solo lì può stare.
di Fulvio Giuliani
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