Retromarcia di Renato Brunetta: revocato l’aumento di stipendio
Retromarcia di Renato Brunetta dopo l'”irritazione” della presidente del Consiglio per la notizia dell’aumento dello stipendio del presidente del Cnel
Retromarcia di Renato Brunetta: revocato l’aumento di stipendio
Retromarcia di Renato Brunetta dopo l'”irritazione” della presidente del Consiglio per la notizia dell’aumento dello stipendio del presidente del Cnel
Retromarcia di Renato Brunetta: revocato l’aumento di stipendio
Retromarcia di Renato Brunetta dopo l'”irritazione” della presidente del Consiglio per la notizia dell’aumento dello stipendio del presidente del Cnel
Questo pomeriggio, ambienti di Palazzo Chigi hanno fatto trapelare l’«irritazione» della presidente del Consiglio Giorgia Meloni per la notizia dell’aumento dello stipendio deciso dall’ex ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, ora presidente del Consiglio nazionale economia e lavoro (Cnel).
Brunetta, in seguito alle polemiche, ha fatto retromarcia, dichiarando: “Come presidente del Cnel, non voglio in alcun modo che dall’applicazione legittima di una giusta sentenza della Corte Costituzionale derivino strumentalizzazioni in grado di danneggiare la credibilità dell’istituzione che presiedo e, di riflesso, condizionare negativamente il dibattito politico e l’azione del Governo. Per queste ragioni provvederò a revocare con effetto immediato la decisione assunta in Ufficio di Presidenza, relativa al recepimento“.
Nonostante il dietrofront, le polemiche non si sono placate. Per il co-portavoce di Alleanza Verdi-Sinistra, Nicola Fratoianni: “Il presidente del Cnel Brunetta annuncia di rinunciare all’aumento del suo stipendio. Ma se non ci fosse stata un’inchiesta giornalistica de Il Domani e le proteste delle opposizioni, sarebbe finita così?“. Linea condivisa dagli altri partiti del campo largo. Brunetta era riuscito a far passare il suo stipendio da 240mila euro a 311mila.
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