CGIL e UIL hanno indetto uno sciopero per il 16 dicembre, per lo stupore di Mario Draghi. Nel frattempo, però, i sindacati sono spartiti dall’orizzonte dei lavoratori.
I sindacati ancora una volta non hanno perso l’occasione per segnalare la loro esistenza. E basta.
È veramente sconcertante l’uso dello sciopero da anni a questa parte. Quella che dovrebbe essere la soluzione estrema, l’arma di pressione per eccellenza e da utilizzare spesso più come minaccia tattica si è tramutata nell’unica strategia apparentemente disponibile per leader sindacali che ormai interpretano il proprio ruolo in termini squisitamente “politici”.
Qui non si tratta di tifare per questo o per quello, ma di analizzare i fatti: quando il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nel manifestare il suo stupore per lo sciopero proclamato per il prossimo 16 dicembre, sottolinea come il leader della Cgil Maurizio Landini volesse dettare “l’agenda del governo“ sulla manovra certifica quello che abbiamo appena ricordato e che purtroppo è diventata la norma per il sindacato da almeno 25 anni a questa parte.
Con il “ragguardevole” risultato di essere ormai sparito dall’orizzonte dei lavoratori più giovani e di quel numero sempre crescente di persone con rapporti di lavoro atipici, per tacere dell’universo degli autonomi.
Una recita. Stanca
di Fulvio Giuliani
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