app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Sul Colle tante chiacchiere portano a nulla

Con un anticipo esagerato sulla data del primo voto (24 gennaio) per scegliere il nuovo presidente della Repubblica, la politica italiana ha iniziato a blaterare all’infinito. Bisognerebbe (ri)scoprire il valore del silenzio.
|

Sul Colle tante chiacchiere portano a nulla

Con un anticipo esagerato sulla data del primo voto (24 gennaio) per scegliere il nuovo presidente della Repubblica, la politica italiana ha iniziato a blaterare all’infinito. Bisognerebbe (ri)scoprire il valore del silenzio.
|

Sul Colle tante chiacchiere portano a nulla

Con un anticipo esagerato sulla data del primo voto (24 gennaio) per scegliere il nuovo presidente della Repubblica, la politica italiana ha iniziato a blaterare all’infinito. Bisognerebbe (ri)scoprire il valore del silenzio.
|
|
Con un anticipo esagerato sulla data del primo voto (24 gennaio) per scegliere il nuovo presidente della Repubblica, la politica italiana ha iniziato a blaterare all’infinito. Bisognerebbe (ri)scoprire il valore del silenzio.
Il silenzio è d’oro. Anzi, sarebbe. Visto che con un anticipo esagerato sulla data del primo voto (previsto per lunedì 24 gennaio) per scegliere il nuovo presidente della Repubblica, la politica italiana ha cominciato a blaterare all’infinito. Chiacchierano e annunciano, per la verità molto più a destra che a sinistra al punto che non si capisce più se Silvio Berlusconi sia il candidato del centrodestra, il candidato bruciato dal centrodestra – con Matteo Salvini che spiega di avere un nome (ma non era Berlusconi?) – o il bersaglio sbagliato di un’alleanza che si dichiara unita ma non lo è affatto e da parecchio tempo. Il centrosinistra, il Partito democratico soprattutto, a parte sottolineare che David Sassoli – riposi in pace – sarebbe stato un buon capo dello Stato, di nomi e cognomi non ne fa e sta piuttosto acquattato. Buon senso e politica con la P maiuscola vorrebbero che le bocche, da qui a lunedì, tacessero per alcuni giorni. Si tratta infatti di capire se l’attuale maggioranza di governo che sostiene Mario Draghi, ovvero tutte le forze politiche tranne Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e pochi altri parlamentari, abbia in testa una figura per il Colle che metta d’accordo tutti gli alleati. Visto il diluvio quotidiano di parole saremmo propensi a ritenere di no. Non ce l’hanno questo nome. Una buona ragione – non l’unica ovviamente – per (ri)scoprire il valore del silenzio. E pensare, pensare, pensare. Attività che in politica, ma nella vita in genere, non guasta mai.   di Aldo Smilzo

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

La conferenza stampa di Meloni: “Mai parlato con Musk di SpaceX. Ricandidarmi? Valuterò”

09 Gennaio 2025
Sono tanti i temi toccati nella conferenza stampa di inizio anno della presidente del Consiglio …

La conferenza stampa di inizio anno di Giorgia Meloni

09 Gennaio 2025
La conferenza stampa annuale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, le principali dichi…

Il gran giorno di Cecilia e Giorgia

09 Gennaio 2025
La liberazione di Cecilia Sala resta un indiscutibile successo personale della presidente del Co…

Francia, addio a Jean-Marie Le Pen

07 Gennaio 2025
È morto all’età di 96 anni Jean-Marie Le Pen – padre di Marine Le Pen – figura storica dell’estr…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI