Un tariffario per uccidere i cervi
Un tariffario per uccidere i cervi, anche cuccioli. Sono tante le polemiche sulla delibera di inizio agosto della Regione Abruzzo
Un tariffario per uccidere i cervi
Un tariffario per uccidere i cervi, anche cuccioli. Sono tante le polemiche sulla delibera di inizio agosto della Regione Abruzzo
Un tariffario per uccidere i cervi
Un tariffario per uccidere i cervi, anche cuccioli. Sono tante le polemiche sulla delibera di inizio agosto della Regione Abruzzo
Un tariffario per uccidere i cervi, anche cuccioli. Sono tante le polemiche sulla delibera di inizio agosto della Regione Abruzzo
Un tariffario per uccidere i cervi, anche cuccioli. Sono tante le polemiche sulla delibera di inizio agosto della Regione Abruzzo che consentirà ai cacciatori di uccidere 469 esemplari di questi animali, in due aree dell’Aquilano. Una delibera giustificata con “i danni causati dai cervi – che, si legge – hanno superato in molte zone interne i danni alle colture causate dai cinghiali”. Con tanto di tariffario per i cacciatori: versando 50 euro si potranno abbattere anche i cuccioli di età inferiore a un anno, e così a salire, fino a 250 euro per chi uccide un esemplare maschio.
E dire che l’Abruzzo finora si era distinto rispetto ad altre Regioni come modello di coabitazione con gli animali selvatici. Ora invece la decisione, che ha scatenato le proteste di Wwf e animalisti. E c’è anche chi, come alcuni sindaci, propone di istituire aree protette e delimitate per questi animali, invece di consentirne l’uccisione. Una vicenda che assomiglia a quella degli orsi, in Trentino, e che si spera non si tramuti in una escalation di polemiche, sulla pelle di questi bellissimi animali.
di Annalisa Grandi
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