Il fine vita divide Zaia e Salvini
| Politica
La Regione Veneto boccia la proposta di legge sul fine vita. Zaia: “Dovevamo votare su un tema etico e non politico”. Salvini: “La vita va tutelata dall’inizio alla fine”
Il fine vita divide Zaia e Salvini
La Regione Veneto boccia la proposta di legge sul fine vita. Zaia: “Dovevamo votare su un tema etico e non politico”. Salvini: “La vita va tutelata dall’inizio alla fine”
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Il fine vita divide Zaia e Salvini
La Regione Veneto boccia la proposta di legge sul fine vita. Zaia: “Dovevamo votare su un tema etico e non politico”. Salvini: “La vita va tutelata dall’inizio alla fine”
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La Regione Veneto non diventerà la prima d’Italia a dotarsi di una legge sul fine vita per garantire tempi certi (non più di 27 giorni) a chi chiede il suicidio medicalmente assistito.
Il Consiglio regionale ha infatti bocciato, nonostante il pieno appoggio del presidente della Regione Luca Zaia, la proposta d’iniziativa popolare denominata “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito”: 25 voti favorevoli (tra cui quello di Zaia), 22 contrari e 3 astenuti non ne hanno permesso il via libera. “Mi spiace che qualcuno abbia dato une lettura errata, ovvero che la legge discussa in Veneto istituiva il fine vita”, ha dichiarato dopo la lunga seduta di sei ore Zaia, “non istituiva niente, ma stabiliva solo i modi e i tempi delle risposte ai malati, e le modalità di coinvolgimento delle Asl”. Il governatore si è battuto moltissimo per la causa, portando la proposta di legge in Consiglio anche contro il parere degli alleati e battendosi apertamente nonostante la delicatezza del tema.
Il Veneto, nonostante lo stop, resta comunque la regione apripista mentre altre iniziative del genere sono già state depositate in Sardegna, Basilicata, Lazio, Friuli Venezia Giulia.
Come ricordato da Luca Zaia, si tratta di non negare la presenza già acclarata del suicidio assistito: “È da ipocriti negarlo.Dovevamo votare su un tema etico, non politico. Ognuno si è espresso secondo coscienza”.
Di posizione diametralmente opposta il leader della Lega e vice premier Matteo Salvini che, ospite di “Agorà”, ha commentato: “La mia posizione e’ chiara: la vita va tutelata dall’inizio alla fine. Bisogna garantire tutte le cure necessarie alle future mamme e a coloro che sono in difficoltà, alla fine dei loro giorni, senza arrivare ai livelli olandesi della morte per procura. Il Consiglio regionale del Veneto ha votato, questa è democrazia. Hanno vinto i no. Avrei votato anche io in quel senso lì”. “La lega non è una caserma, c’è libertà di pensiero. Per me è bene che sia finita così”, ha concluso Salvini.
Due poli di fatto distanti per una vicenda che sembrerebbe sottolineare una volta di più la spaccatura interna alla Lega, con potenziali conseguenze anche nella difficile partita per le candidature alle regionali.
di Raffaela Mercurio
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