Addio cabine telefoniche. Anche la cabina telefonica, vero e proprio elemento storico della nostra cultura popolare, deve fare i conti con il progresso tecnologico – in particolare l’arrivo degli smartphones – e l’avanzare dei tempi.
L’Agcom, a seguito di una consultazione pubblica che ha trovato in larga misura d’accordo tutti gli operatori, ha ufficialmente stabilito che Tim non ha più l’obbligo di garantire il servizio pubblico. Abituati a vederle nelle nostre città e nei nostri paesi (la prima cabina telefonica è stata installata il 10 febbraio 1952 a Milano) e ormai sostituite dai moderni cellulari, le 16.000 postazioni telefoniche pubbliche del nostro Paese verranno progressivamente rimosse. Un processo graduale e inesorabile, un pezzo di storia che se ne va.
Ma non tutte. Le cabine telefoniche rimarranno, invece, in quei luoghi dove svolgono ancora oggi un ruolo di pubblica utilità: negli ospedali, nelle caserme, nelle carceri e dove non arriva la copertura della rete mobile, ad esempio nei rifugi di montagna.
Le cabine telefoniche scompariranno ma i nostri ricordi legati a esse resteranno per sempre.
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