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Afragola bambino

Afragola, bambino autistico allontanato durante un evento contro il bullismo a scuola

Il bambino è stato cacciato dalla palestra della scuola durante un evento contro il bullismo. Un episodio increscioso accaduto in una scuola ad Afragola (Napoli)

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Afragola, bambino autistico allontanato durante un evento contro il bullismo a scuola

Il bambino è stato cacciato dalla palestra della scuola durante un evento contro il bullismo. Un episodio increscioso accaduto in una scuola ad Afragola (Napoli)

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Afragola, bambino autistico allontanato durante un evento contro il bullismo a scuola

Il bambino è stato cacciato dalla palestra della scuola durante un evento contro il bullismo. Un episodio increscioso accaduto in una scuola ad Afragola (Napoli)

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Il bambino è stato cacciato dalla palestra della scuola durante un evento contro il bullismo. Un episodio increscioso accaduto in una scuola ad Afragola (Napoli)

Cacciato dalla palestra della scuola durante un evento contro il bullismo. Sembra incredibile, un controsenso. Eppure è l’episodio increscioso accaduto in un istituto scolastico ad Afragola, in provincia di Napoli, dove un 11enne alunno affetto da autismo è stato allontanato dall’evento sul bullismo dalla preside perché avrebbe disturbato gli altri partecipanti. Il dirigente scolastico ha detto all’insegnante di sostegno di portare via il ragazzino, nel silenzio generale. Troppo rumorosi i suoni emessi dall’alunno. La mamma del bambino autistico ha saputo quanto era avvenuto solo a distanza di settimane (il fatto si è verificato lo scorso 11 febbraio).

Nessuno si è opposto, nessuno ha osato contraddire la preside. C’è un video sulla vicenda che testimonia quanto è avvenuto. La mamma del bambino allontanato dalla palestra – che ha anche un altro figlio autistico – si è rivolta all’associazione La battaglia di Andrea” che da anni si batte per i diritti dei diversamente abili e si è anche affidata a un noto avvocato napoletano per tutelare i diritti di suo figlio. Il dirigente scolastico dell’istituto ha poi spiegato a Sky Tg24 di “aver sbagliato nei modi” ma che la sua intenzione era positiva. Voleva “creare un ambiente sereno” intorno all’11enne autistico, che le era apparso agitato. Insomma, una questione di forma, piuttosto che di sostanza. Invece dal video si evince altro: la donna, infastidita dai suoni emessi dal bambino, l’ha fatto cacciare dalla palestra. “Quello se ne va in classe” è l’espressione utilizzata. Un’espressione che sa di vergogna.

di Nicola Sellitti

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