Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Buona Pasqua, anche di riflessione

|

Che spazio può mai esserci oggi per la colomba della pace? Per i sentimenti che siamo abituati ad associare alla Pasqua, che si creda o meno?

Buona Pasqua, anche di riflessione

Che spazio può mai esserci oggi per la colomba della pace? Per i sentimenti che siamo abituati ad associare alla Pasqua, che si creda o meno?

|

Buona Pasqua, anche di riflessione

Che spazio può mai esserci oggi per la colomba della pace? Per i sentimenti che siamo abituati ad associare alla Pasqua, che si creda o meno?

|

Che spazio può mai esserci oggi per la colomba della pace? Per i sentimenti che siamo abituati ad associare alla Pasqua, che si creda o meno?

È il terzo anno di seguito che ci arriviamo con l’animo pesante, con la consapevolezza di essere tornati a parlare regolarmente di guerra, morte e distruzione nel nostro continente. A casa nostra

Chi prova ad affrontare razionalmente i temi legati all’attualità geopolitica si sente spesso rimbrottare con raggelante leggerezza: “Cosa vuoi, la guerra?“. “Sei pronto ad andare a combattere?“. Come se il tema fosse questo e non essere stati costretti tutti, dal primo all’ultimo, a tornare a discutere di invasioni, eserciti sui campi di battaglia, trincee, annessioni, nazisti…

Per taluni il problema non sarebbe questo, ma paradossalmente chi fa i conti con la realtà e riconosce che la libertà, la democrazia e tutto ciò che abbiamo imparato ad amare della nostra vita e del nostro mondo potrebbe essere messo drammaticamente in discussione. 

In questa domenica di Pasqua che spazio possiamo ritagliare alla speranza, volgendo occhi e cuore al Medio Oriente martirizzato e portato esattamente lì dove volevano i tagliagola di Hamas lo scorso 7 ottobre? Angoscia, rafforzata dalla consapevolezza che all’obiettivo dei terroristi ha contribuito chi in Israele continua a comandare e non ha altra strategia della guerra per la guerra, perché la guerra è l’unica garanzia della propria sopravvivenza politica. 

È una Pasqua di grandi amarezze, mentre – grazie al cielo! – milioni di italiani hanno il problema a brevissima scadenza di organizzare il pranzo di oggi e della gita di domani. Sperando nel bel tempo. 

Ne dobbiamo essere felici e anche orgogliosi, felici di aver potuto costruire una vita con questa scala di priorità e orgogliosi perché nel nostro mondo l’idea stessa di guerra era stata di fatto cancellata. 

Eppure proprio i “normalissimi“ sentimenti di questa domenica di Pasqua rendono più pressante il ragionamento da cui siamo partiti e l’ansia di voler difendere tutto questo da chi ha deciso di attaccarlo. Perché il nostro modello sociale e di vita è quello sognato da moltitudini di persone nel globo e merita di essere preservato. Al netto di tutte le sciocchezze che ogni tanto decidiamo di raccontare su noi stessi.

di Fulvio Giuliani

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Vent’anni senza Wojtyla, il papa che divenne santo

02 Aprile 2025
Vent’anni fa il mondo perdeva Karol Wojtyla. Uno tra i grandi protagonisti della storia della se…

In Italia facciamo finta che il lavoro sia quello di prima

01 Aprile 2025
Questo è un Paese che non forma adeguatamente i propri ragazzi. E sembra aver quasi completament…

Smart Working, paradiso del lavoratore e incubo dell’azienda?

30 Marzo 2025
Smart Working, paradiso del lavoratore e incubo dell’azienda? Il problema non è aver paura di af…

La disfida delle lancette

29 Marzo 2025
La disfida delle lancette. Questa notte torna l’ora legale e con essa un argomento divisivo, al …

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI

    Exit mobile version