Era stato trovato morto su una spiaggia alle Canarie. Ma l’Istituto di Salute animale voleva capire il perché, della morte di quel capodoglio. E l’autopsia effettuata sull’animale ha rivelato qualcosa di incredibile: nello stomaco c’era una pietra del peso di quasi dieci chili.
Non una pietra qualunque bensì ambra grigia. Un vero tesoro, del valore di quasi 500mila euro. Come sia avvenuto tutto questo sono stati proprio loro a spiegarlo: questi animali mangiano calamari e seppie in grande quantità. La maggior parte però non viene digerita e viene vomitata. Se questo non accade col passare degli anni i residui si legano nell’intestino del capodoglio fino a formare proprio l’ambra grigia. In molti casi viene espulsa, e la si ritrova galleggiante nel mare.
Non in questo. La massa è rimasta lì ed è stato proprio questo a rompere l’intestino e causare la morte dell’animale. Molti Paesi hanno vietato il commercio di ambra grigia proprio per evitare che – nell’intento di ottenerla – balene e capodogli vengano uccisi dall’uomo.
di Annalisa Grandi
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