Essere mamma oggi, fra pochi servizi e disparità
Lavorano appena due su cinque. Costrette ad adeguarsi a salari bassi, senza usufruire di servizi pubblici come l’asilo nido. Spesso costrette a licenziarsi. Cosa significa essere mamma oggi

Essere mamma oggi, fra pochi servizi e disparità
Lavorano appena due su cinque. Costrette ad adeguarsi a salari bassi, senza usufruire di servizi pubblici come l’asilo nido. Spesso costrette a licenziarsi. Cosa significa essere mamma oggi
Essere mamma oggi, fra pochi servizi e disparità
Lavorano appena due su cinque. Costrette ad adeguarsi a salari bassi, senza usufruire di servizi pubblici come l’asilo nido. Spesso costrette a licenziarsi. Cosa significa essere mamma oggi
Lavorano appena due su cinque. Costrette ad adeguarsi a salari bassi, senza usufruire di servizi pubblici come l’asilo nido. Spesso costrette a licenziarsi. La Campania rappresenta per la seconda volta in fila il caso limite nello studio – “Le Equilibriste – La maternità in Italia nel 2025”, giunto alla decima edizione, presentato da Save the Children in occasione della Festa della mamma, con appena il 37,1% di madri al lavoro, con figli minori o adolescenti, rispetto al dato nazionale (63,1%). Diseguaglianze di genere nel mondo professionale, sbilanciamento dei carichi di cura a sfavore delle donne, insufficienza o assenza di servizi di prima infanzia. Lo scenario è desolante. Ed evidenzia – allargando lo spettro d’indagine – l’enorme distanza tra Nord, dove lavora oltre l’80% delle donne e il 74,2% con almeno un figlio minore, mentre nel Meridione ha un posto di lavoro il 49,4% delle donne e il 44,3% che ha un figlio minore.
E va decisamente peggio per le madri single, sempre al Sud. Nel 2024, il tasso di occupazione tra i 25 e i 54 anni supera l’83% al Nord. Sia per la mamma con almeno un figlio minore che per il totale delle madri “sole”, mentre nel Mezzogiorno non si va oltre il 45,2%. Secondo lo studio, la residenza nel Mezzogiorno, assieme al basso livello di istruzione e la giovane età, sono i fattori decisivi per lo scarso sbocco professionale delle madri single. Ricordando che, dati Istat, dal 2011 al 2021 i nuclei monogenitoriali sono aumentati del 44%. E il 77,6% delle famiglie monogenitoriali è costituita da madri sole con i propri figli. Che a loro volta sono più esposte al rischio di povertà. Se complessivamente nel 2024 il 23,1% della popolazione italiana è a rischio povertà o esclusione sociale, la percentuale sale al 32,1% tra i nuclei monogenitoriali.
Il ministero del Lavoro e il Mef hanno firmato in questi giorni il decreto attuativo per il Bonus Donne 2025. L’incentivo che mira a favorire l’assunzione di lavoratrici su tutto il territorio nazionale. Nelle regioni Zes – Zona economica speciale per il Mezzogiorno – bonus seguirà disposizioni diverse rispetto al resto del Paese. Il governo ha ottenuto dalla Commissione Ue l’introduzione di un “doppio binario”. Si tratta di una procedura di attuazione differenziata che introduce criteri specifici per il Mezzogiorno. Secondo l’Eurostat, Sicilia, Calabria e Campania occupano le ultime posizioni nella classifica europea. A livello nazionale il tasso di occupazione femminile si attesta al 60%, in Sicilia si ferma al 46,8%. Sperando che la misura produca risultati, non è certo solo il lavoro che manca.
Il dossier di Save the Children analizza quanto l’investimento sugli asili nido, per esempio, andrebbe a ridurre la child penalty, ossia la penalizzazione sul reddito delle donne che avviene quando queste entrano in maternità. In Italia, dopo la nascita di un figlio, la child penalty iniziale è al 33%. Con una riduzione dei costi a carico delle famiglie per i servizi per l’infanzia del 30% si registra una child penalty tra il 28,5% e il 27,6%. Se non si cambia marcia, continuerà anche il fenomeno delle dimissioni volontarie al lavoro: secondo Save the Children, cinque madri su mille con un minore di almeno tre anni si dimettono, anche in presenza di un contratto. Lo fanno soprattutto le madri alle prese con il primo figlio, nel suo primo anno di vita.
di Nicola Sellitti
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