app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
Foggia cani

Foggia, cani rinchiusi e segregati, un orrore che si ripete

Una storia di orrore che purtroppo si ripete. A Foggia, in una sottospecie di capanno completamente coperto, sono rinchiusi dei cani da caccia
|

Foggia, cani rinchiusi e segregati, un orrore che si ripete

Una storia di orrore che purtroppo si ripete. A Foggia, in una sottospecie di capanno completamente coperto, sono rinchiusi dei cani da caccia
|

Foggia, cani rinchiusi e segregati, un orrore che si ripete

Una storia di orrore che purtroppo si ripete. A Foggia, in una sottospecie di capanno completamente coperto, sono rinchiusi dei cani da caccia
|
|
Una storia di orrore che purtroppo si ripete. A Foggia, in una sottospecie di capanno completamente coperto, sono rinchiusi dei cani da caccia
Li vedete questi teloni? Ebbene, lì sotto ci sono dei cani. E questa è la storia di un orrore che si ripete. Siamo a Foggia e in questa sottospecie di capanno completamente coperto, in modo che da fuori non si possa vedere dentro, sono rinchiusi dei cani da caccia. Non si sa quanti siano, si sa solo che la struttura è abusiva, di fronte a un terreno incolto. Nel 2021 qui erano già intervenute ASL, Guardie Zoofile e Carabinieri. All’interno erano stati trovati 11 cani, di cui 4 purtroppo già morti. Cani da caccia, rinchiusi e segregati in quella che è davvero una gabbia degli orrori. Eppure, due anni dopo, tutto è tornato come prima. Stesso luogo, via Giorgio Almirante. Stessa struttura. Dentro di nuovo un numero imprecisato di cani, di cui si sentono solo i lamenti dall’esterno. È stato presentato un esposto da parte del coordinamento di Rivoluzione Ecologista Animalista alla Procura della Repubblica di Foggia, alla caserma dei Carabinieri e all’attuale Commissario (il Comune è commissariato). Eppure ad oggi nessuno è intervenuto. Con le temperature roventi degli ultimi giorni, si può solo immaginare cosa ci sia dentro questa struttura. Soprattutto viene da chiedersi come è possibile che due anni dopo un provvedimento di sequestro nello stesso luogo le stesse persone rifacciano la stessa cosa. Vittime animali incolpevoli, ancora una volta. Vittime di persone che non hanno scrupolo, e di istituzioni che non intervengono. E allora forse, il modo per cercare di spezzare questa catena è rendere queste storie pubbliche. In modo che non ci si possa più nascondere. In modo che finalmente, forse, qualcuno metta in salvo questi poveri animali. Anche se, a dire il vero, visti i precedenti, qualcuno avrebbe dovuto controllare ben prima che ci finissero lì.   di Annalisa Grandi

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

La Toscana approva la legge sul fine vita. È la prima Regione in Italia

11 Febbraio 2025
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato – con emendamenti – la proposta di legge, di i…

Scuola e famiglia, bancarotta in tandem

09 Febbraio 2025
Nell’Italia dell’ignoranza elevata a sistema accade che il genitore “arruolato“ da un figlio si …

Amico turista

08 Febbraio 2025
Dietro il paravento dell’overtourism, da Sud a Nord si sta diffondendo un’antipatia sempre più i…

L’UE ci ripensa: dal 2035 si potranno vendere anche le ibride plug-in

06 Febbraio 2025
Un’indiscrezione del settimanale Der Spiegel svela le intenzioni dell’UE di rimettere mano al Gr…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI