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Genitori che danno speranza

Malta: un ragazzo scappa senza pagare, il papà riconosce il figlio in un video, contatta il ristorante e salda il conto. Il gestore chiede di versare i soli ad un’associazione
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Genitori che danno speranza

Malta: un ragazzo scappa senza pagare, il papà riconosce il figlio in un video, contatta il ristorante e salda il conto. Il gestore chiede di versare i soli ad un’associazione
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Genitori che danno speranza

Malta: un ragazzo scappa senza pagare, il papà riconosce il figlio in un video, contatta il ristorante e salda il conto. Il gestore chiede di versare i soli ad un’associazione
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Malta: un ragazzo scappa senza pagare, il papà riconosce il figlio in un video, contatta il ristorante e salda il conto. Il gestore chiede di versare i soli ad un’associazione
Accade che un padre, nel leggere le notizie locali, riconosca il figlio in un video. La scena non è di quelle di cui andare fieri: un manipolo di giovani, con la scusa di fumare fuori una sigaretta, se la dà a gambe da un locale evitando di saldare il conto. Il fattaccio, che ricorda quello di poche settimane fa in Albania, si svolge a Malta dove il gestore, giustamente arrabbiato, decide di inviare le immagini delle telecamere ai media maltesi ma anche siciliani, avendo riconosciuto nei furbastri l’accento siculo. Il gestore gli chiede di versare i soli ad un’associazione 
 
Un’idea vincente che ha aiutato questo genitore nel suo difficilissimo compito. Perché qui nessuno si sente di condannare senza appello un ragazzo che compie una bravata, ma nemmeno di giustificarla come fanno invece molti adulti. Risultato: questo papà ha contattato il gestore per pagare il conto non saldato; quest’ultimo – che merita anch’egli un plauso – gli ha chiesto di versare i soldi a un’associazione che aiuta le famiglie con disabili. Ai 100 euro il genitore ne ha quindi aggiunti altri 150; non contento ha anche chiesto di poter mandare il figlio a lavorare gratis presso il locale per la stagione successiva (offerta rifiutata).
 
Che dire? È sempre utile dare risalto a notizie del genere, soprattutto perché tendono a fare meno rumore. Eppure ci ricordano che sì, si può sbagliare ma è anche possibile recuperare un errore se si ha la fortuna di avere un genitore che ci aiuti a capire cosa sia bene e cosa male. Non minimizzando ma correggendo.
 
Di Ilaria Cuzzolin

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