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Gli italiani (nei social) bocciano Trump. Arrabbiati e spaesati

Gli italiani bocciano Trump: la grande maggioranza ha mostrato sui social un umore fra l’inorridito e lo scioccato nei confronti di Donald Trump. Fino a raggiungere percentuali di giudizio negativo dell’88%

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Gli italiani (nei social) bocciano Trump. Arrabbiati e spaesati

Gli italiani bocciano Trump: la grande maggioranza ha mostrato sui social un umore fra l’inorridito e lo scioccato nei confronti di Donald Trump. Fino a raggiungere percentuali di giudizio negativo dell’88%

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Gli italiani (nei social) bocciano Trump. Arrabbiati e spaesati

Gli italiani bocciano Trump: la grande maggioranza ha mostrato sui social un umore fra l’inorridito e lo scioccato nei confronti di Donald Trump. Fino a raggiungere percentuali di giudizio negativo dell’88%

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Gli italiani bocciano Trump: la grande maggioranza ha mostrato sui social un umore fra l’inorridito e lo scioccato nei confronti di Donald Trump. Fino a raggiungere percentuali di giudizio negativo dell’88%

Gli italiani bocciano Trump. Ci sono lo Studio Ovale trasformato in ring, i leader, le alleanze, i vertici, i dialoghi vecchi e nuovi fra potenti e aspiranti tali. Le liti storiche e incredibili. Ciascuno dei protagonisti sarà chiamato a scelte che ne definiranno la statura davanti ai contemporanei e a chi verrà dopo. La sospensione degli aiuti militari all’Ucraina, che Trump avrebbe deciso secondo i media Usa nelle ultime ore, è sicuramente fra queste. Una mossa per piegare Zelensky alla propria volontà e al piano della Casa Bianca per riallacciare con Putin. A Mosca l’hanno sottolineato: la politica americana è ora in linea con la nostra. Più di così…

Non sullo sfondo, poi, ci siamo noi. La pubblica opinione ha sempre avuto un peso, persino nei regimi più autoritari e nei passaggi più sconvolgenti della Storia. Figurarsi oggi, in un’era in cui gran parte dei leader più che indirizzare cerca di fiutare l’aria e – quando va bene – adattare idee e strategie agli umori mutevoli delle masse.

Noi dove stiamo? Il singolo cittadino – che non è una monade – cosa fa, cosa pensa? Perché quando è l’intero schema valoriale e geopolitico in cui siamo nati e cresciuti a essere messo in discussione (almeno su questo siamo tutti d’accordo, poi c’è chi è felice e chi meno), non c’è possibilità di mimetizzarsi. Per il semplice motivo che non c’è luogo dove nascondersi.

Proprio in quei social che hanno fatto la fortuna e continuano a farle di teorie e politiche lontane dai “riti” delle liberaldemocrazie, la grande maggioranza degli italiani ha mostrato un umore fra l’inorridito e lo scioccato nei confronti di Donald Trump.

Diverse le indagini, tutte concordi nel giudizio, fino a percentuali di giudizio negativo dell’88% nei confronti del capo della Casa Bianca. Al contempo, dopo mesi di calo, un ritorno di fiamma per il presidente ucraino Zelensky.

È una fotografia, una reazione istantanea. Con il passare dei giorni le percentuali potranno calare e si faranno strada i dubbi. La primissima risposta alla nostra domanda su cosa scegliere e a chi guardare è stata però fragorosa. Proprio dove la disinformazione di stampo russo o dell’ultra destra è sempre stata considerata vincente e non arginabile.

Di Fulvio Giuliani

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