I bambini non lasciano nessuno indietro
I bambini non conoscono barriere, né abilità né disabilità: come i protagonisti della vicenda accaduta a Trasacco, in provincia dell’Aquila
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I bambini non conoscono barriere, né abilità né disabilità: come i protagonisti della vicenda accaduta a Trasacco, in provincia dell’Aquila
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I bambini non conoscono barriere, né abilità né disabilità: come i protagonisti della vicenda accaduta a Trasacco, in provincia dell’Aquila
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I bambini non conoscono barriere, né abilità né disabilità: come i protagonisti della vicenda accaduta a Trasacco, in provincia dell’Aquila
Sono giornate di grandi e piccole lezioni. Ieri, siamo tornati sull’incredibile video delle infermiere del reparto di neonatologia dell’ospedale di di Gaziantep in Turchia, nel pieno del terrificante terremoto. Oggi, un caso all’apparenza minore, di sicuro imparagonabile a quegli istanti di terrore e umanissimo coraggio, eppure di enorme valore educativo. A tutte le età.
I bambini dell’Istituto comprensivo di Trasacco, in provincia dell’Aquila, erano in gita scolastica a Roma. Per tanti di loro il primo contatto con la città eterna, con le meraviglie incommensurabili di un luogo da raccontare a mamma, papà e nonni. Tante tappe, una via l’altra come di consueto per le gite in cui si cerca di ottimizzare al massimo i tempi e i tesori da fare almeno assaggiare alla curiosità dei piccoli alunni.
In una di queste, il pulmino che trasportava la comitiva della quarta elementare ha un banale inconveniente tecnico, la pedana che consente a un alunno con disabilità di salire e scendere dal mezzo si guasta ed è necessario del tempo per riavviarla e consentire al piccolo di proseguire la gita. Gli insegnanti pensano di cominciare la passeggiata, in attesa che i tecnici riescano a risolvere il problema e anche l’ultimo alunno possa raggiungerli.
Come detto, in gita si tratta di ottimizzare i tempi, oltre l’evidente dispiacere per l’inconveniente. I compagni, però, non ne vogliono sapere: o scendono tutti e partecipano tutti alla passeggiata o se ne stanno tutti sul pullman. Gli adulti non sanno cosa fare, poi capiscono che quella piccola, meravigliosa banda di pupi scapigliati di 8 e 9 anni non si sarebbe mossa di un millimetro, pur di non far sentire il loro compagno realmente diverso. Costretto non tanto dalla propria disabilità, ma dalla pura sfortuna di un incidente tecnico a restarsene da solo su un pullman, mentre gli altri andavano a divertirsi e a imparare.
Quante lezioni dai bimbi, questi meravigliosi e misteriosi esseri che non conoscono differenze, barriere, colori, abilità e disabilità. Il loro mondo è solo all’apparenza semplice, questa è l’analisi e la risposta che possono dare i superficiali.
È un mondo puro, piuttosto, concetto inafferrabile ed estraneo per troppi adulti sepolti dalla crosta del conformismo o della pietà. Loro non sentono di aver fatto nulla di speciale, ma a quel bimbo hanno fatto un dono da conservare gelosamente per tutta una vita e impartito una lezione a tutti.
di Fulvio Giuliani
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