I nostri bambini dimenticati e quarantenati
| Società
I bambini e gli adolescenti sono le principali vittime di queste regole cervellotiche sulle quarantene. È ora di abbandonare la costante ansia da Covid e ritornare ad una “new normal”.

I nostri bambini dimenticati e quarantenati
I bambini e gli adolescenti sono le principali vittime di queste regole cervellotiche sulle quarantene. È ora di abbandonare la costante ansia da Covid e ritornare ad una “new normal”.
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I nostri bambini dimenticati e quarantenati
I bambini e gli adolescenti sono le principali vittime di queste regole cervellotiche sulle quarantene. È ora di abbandonare la costante ansia da Covid e ritornare ad una “new normal”.
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Il messaggio nella chat di class che annuncia la febbre o direttamente la positività al covid del proprio figlio è il nuovo incubo delle mamme e papà italiani. Perché tutti sanno che da lì si entra in un tunnel di quarantene, tamponi, incastri lavorativi impossibili, ansia e preoccupazione.
I bambini (e gli adolescenti che stanno stupendo i contraccolpi psicologici peggiori) dall’inizio di questa pandemia sono completamente dimenticati, trascurati, lasciati ai margini di ogni decisione. Ci hanno obbligato a chiuderli in casa per mesi. Senza neanche la possibilità di portarli al parco, di farli correre, di fare sport.
Per anni ci hanno detto, a ragion veduta, che i bimbi devono stare all’aria aperta, fare il più possibile attività fisica, all’aperto in ogni stagione. Tutto ad un tratto questa regola non valeva più. Sigillati in casa, davanti a quelli che fino a pochi mesi prima erano banditi, additati come oggetti infernali: i tablet.
Quando poi finalmente abbiamo ricominciato a respirare aria fresca (a Milano non particolarmente pulita, ma purtroppo è così da molto prima della pandemia) i nostri figli si sono ritrovati a essere oggetto di regole astruse e bizantine sulle quarantene. Differenti sulla base delle età e a volte davvero incomprensibili.
Per esempio per i bambini delle elementari se due compagni sono positivi entrano immediatamente in DAD e in quarantena per 10 giorni più tampone al rientro, senza neanche distinzione tra chi è vaccinato o guarito. Se ad essere positivi sono invece contatti extra- scolatistici le regole sono ancora diverse. Per i bimbi dell’asilo anche peggio. Al primo compagno positivo tutti a casa.
E non apro neanche la parentesi sui genitori abbandonati alla ricerca di soluzioni impossibili tra lavoro e dovere di accudimento dei bambini. Qui parlo proprio di loro. I bimbi. Privati di quello che è la base del loro percorso di crescita: la scuola. Una frequenza intermittente, ogni minuto a rischio di essere interrotta. Bambini sani nuovamente barricati in casa. Petizioni, richieste, campanelli di allarme lanciati dalle mamme e da alcuni coscienziosi pediatri cadono costantemente nel vuoto.
C’è bisogno di tornare a un “new normal” dove non si può vivere solo nell’ansia del covid. Quella c’è, credo sia endemica (termine molto in voga in questi giorni) in molti di noi. Ma dobbiamo guardare oltre. Dobbiamo riprendere in mano le nostre vite e soprattutto permettere ai nostri figli di ricominciare le loro. Di essere spensierati e sereni come ogni bambino merita.
A chi decide. “Ascoltateci! Per favore”. Qui stiamo facendo il nostro dovere (vaccino, mascherine, distanze…) ma non si può proprio andare avanti così.
di Federica Marotti
Leggi anche: DISCRIMINATORIO IMPORRE LA QUARANTENA A BIMBI VACCINATI E GUARITI La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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Tag: scuola
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