Anche nei quotidiani insospettabili può capitare di trovare qualcosa di divertente. Strappa un sorriso (pensoso) il Datawatch pubblicato ieri dal “Financial Times”: una rubrica che occupa un piccolo spazio in prima pagina, prendendo in esame i numeri relativi a questo o quel fenomeno.
Ieri era la volta delle “cospirazioni”. Il sondaggio (Ipsos Mori) è stato fatto fra i britannici, ma questo si vede solo per quel che riguarda la cospirazione più accreditata. Per il resto, più o meno, tutto il mondo è paese. Ben il 40% dei britannici ritiene che vi siano una cospirazione e dei segreti dietro la morte di Diana. È il solo caso in cui i credenti nella cospirazione superano quanti la considerano una bufala.
Per il resto: poco più del 20% crede che vi siano segreti a proposito degli Ufo e una percentuale analoga ritiene che non ci siano; meno del 20% che vi sia un raggiro dietro le ultime elezioni statunitensi, ma per il 60% è una balla; il 14% crede che i vaccini possano portare l’autismo, ma per più del 40% son fandonie; un altro 14% ritiene che ci siano delle trame dietro l’attentato alle Torri Gemelle, cosa non credibile per circa il 30%; un po’ meno sono quelli che non credono al cambiamento climatico, che per più del 40% è evidente.
E qui arriva il bello: una percentuale infima crede che vi siano complotti dietro al 5G e al Covid, ma per quasi il 60% questi hanno le traveggole. I soli che, in pochissimi, hanno avuto un palcoscenico mondiale sono i complottisti del Covid. Magari si potrebbe anche smetterla.
di Gaia Cenol
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