Il fatto che il milite sia ignoto non significa che si debba ignorare la nostra storia. Purtroppo invece questo è accaduto e siamo scivolati nel grottesco rispetto a un importante simbolo del nostro passato nazionale. La cronaca è ormai arcinota: per la locandina di celebrazione del centenario del Milite Ignoto – la cui salma venne inumata all’Altare della Patria nel 1921 – sono state scelte immagini di soldati stranieri (forse americani) impegnati nella Seconda guerra mondiale. Non si è soltanto sbagliato esercito ma si è pure sbagliato il conflitto mondiale, dato che si trattava ovviamente del primo.
Non è un dettaglio visto che la Prima guerra mondiale rappresenta il compimento, nelle trincee del fronte, dell’Unità di fatto degli italiani del nord, del centro, del sud e delle isole. Una Unità che era cominciata con il Risorgimento. Va da sé che siano subito arrivate le scuse da parte della Struttura di missione della Presidenza del Consiglio che si occupa di promuovere gli anniversari e che aveva diffuso la locandina sbagliata.
Il responsabile del madornale errore è stato individuato in un collaboratore nominato dal ministro per le Politiche giovanili Fabiana Dadone. Ovviamente dovrà andarsene (il collaboratore, non il ministro…). La gaffe, per evitarne altre, ci auguriamo serva almeno da lezione. Un grande Paese – e noi riteniamo che l’Italia lo sia – ha il dovere di conoscere la propria storia e di farsene cura. Il milite è ignoto ma il passato proprio no. Basta studiarlo.
di Aldo Smilzo
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