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Joe, il bambino che a 12 anni ‘scarabocchia’ per Nike

L’affascinante storia di The Doodle Boy, un bambino di soli 12 anni che, grazie ai suoi scarabocchi, è diventato famoso in tutto il mondo.
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Joe, il bambino che a 12 anni ‘scarabocchia’ per Nike

L’affascinante storia di The Doodle Boy, un bambino di soli 12 anni che, grazie ai suoi scarabocchi, è diventato famoso in tutto il mondo.
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Joe, il bambino che a 12 anni ‘scarabocchia’ per Nike

L’affascinante storia di The Doodle Boy, un bambino di soli 12 anni che, grazie ai suoi scarabocchi, è diventato famoso in tutto il mondo.
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L’affascinante storia di The Doodle Boy, un bambino di soli 12 anni che, grazie ai suoi scarabocchi, è diventato famoso in tutto il mondo.
“The Doodle Boy”, in italiano “Il ragazzo dei doodle”: viene chiamato così da tutti Joe Whale, ragazzino di soli 12 anni che è ora una vera e propria star del web, e non solo. Soprannome non casuale visto che i doodle sono gli scarabocchi che si realizzano quando la tua testa sta pensando totalmente ad altro. Il suo talento è stato scoperto di recente dalla multinazionale Nike, che lo ha assunto come co-creator di contenuti multimediali per promuovere il brand, dopo aver visto un video in cui Joe decorava le scarpe del papà.  Da sempre appassionato di disegni, Joe inizia ad entrare a pieno nel mondo dell’arte poco prima della pandemia, e in un luogo ben preciso: a scuola, dove le maestre si lamentavano della sua continua distrazione. Tranne una, che ha riconosciuto subito le sue abilità e ha spinto i genitori ad iscriverlo su Instagram per pubblicare i suoi lavori. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che l’iscrizione a questo social network gli avrebbe cambiato la vita. Le sue creazioni sono state viste da molte aziende e persone di un certo livello, che hanno iniziato a commissionargli lavori: il primo a contattarlo è stato il gestore di un ristorante che gli ha chiesto di decorare un’intera parete, fino ad arrivare persino ai duchi di Cambridge William e Kate, che gli hanno affidato la rappresentazione di uno dei loro tour in treno. Ma non si ferma qui, infatti, grazie alla famiglia ha un brand tutto suo dove vende capi di abbigliamento e conta già ben 130 mila followers su Instagram, ed un numero indefinito di aziende che si contendono per assumere il piccolo Joe. Il suo essere ancora un bambino lo porta a vedere il mondo con ingenuità e occhi diversi, la caratteristica fondamentale che cattura l’attenzione dei più grandi. Trae ispirazione dagli oggetti dell’ambiente circostante e ha un forte senso di fantasia nel trasformarli in disegni. I suoi personaggi, seppur per la maggior parte mostri, alieni e altre creature, sembrano essere amichevoli e innocui agli occhi degli altri bambini. “Quando disegno”, spiega Joe, “non voglio che qualcuno che lo vede si senta spaventato. Voglio che si sentano felici per quello che vedono piuttosto che spaventati o arrabbiati. Voglio che si sentano bene!”. Forse un fattore oggettivamente penalizzante è il suo essere mancino, che richiede un lavoro extra per evitare ovviamente di macchiare con l’inchiostro nero il lavoro appena svolto. Un problema particolarmente impressionante considerando che Joe non inizia a disegnare con una matita, ma direttamente con l’inchiostro nero.  Il padre spiega di come il suo approccio agli errori e alle macchie sia in realtà spensierato. Qualsiasi cosa che percepirebbe come un errore, riesce a trasformarlo in una nuova creazione, questo lo rende davvero unico. A soli 12 anni è fiero del percorso che ha fatto e racconta a tutti: “Continuo a ripetermi: fai quello che ami, scarabocchia. Mi fa sentire davvero bene”. Quando sono arrabbiato vado nella mia camera a disegnare, mi rende felice ed è una delle cose più rilassanti che faccio”.   di Marta Melarato

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