Il curioso legame tra la parata demoniaca dei Krampus e Babbo Natale
In questi giorni di ponte le nostre valli sono sold-out e recandosi nelle regioni alpine nordorientali è possibile incappare nei Krampus
Il curioso legame tra la parata demoniaca dei Krampus e Babbo Natale
In questi giorni di ponte le nostre valli sono sold-out e recandosi nelle regioni alpine nordorientali è possibile incappare nei Krampus
Il curioso legame tra la parata demoniaca dei Krampus e Babbo Natale
In questi giorni di ponte le nostre valli sono sold-out e recandosi nelle regioni alpine nordorientali è possibile incappare nei Krampus
In questi giorni di ponte le nostre valli sono sold-out e recandosi nelle regioni alpine nordorientali è possibile incappare nei Krampus
In questi giorni di ponte le nostre valli sono sold-out e recandosi nelle regioni alpine nordorientali, in special modo tra il 5 e il 6 dicembre, girando per le strade cittadine tra un mercatino di Natale e l’altro è possibile incappare nei Krampus. Queste figure folkloristiche maestose e terrificanti non passano affatto inosservate in quanto sono ricoperte da una folta e spessa pelliccia mista a piumaggi. Come da tradizione durante la loro marcia I Krampus scalpitano freneticamente nelle vie dei centri abitati in cerca di bambini “cattivi”, brandendo fiaccole e flagelli, con l’intento di spaventare i malcapitati che incontrano lungo il loro cammino con grida, mugugni e schiamazzi. La masnada scalmanata di fauni indemoniati non ha nulla a che vedere con i riti satanici ed è solita sfilare tra fumogeni e giochi pirotecnici subito dopo il carro di San Nicola che, al contrario, distribuisce dolciumi e regali ai presenti.
Il loro passaggio viene annunciato da un inquietante orchestra di campanacci attaccati alla loro cintura e catene che a ogni passo sferragliano nell’aria gelida e tetra accompagnati dai colpi dei tamburi di latta. Il Krampus, detto anche “antagonista” di San Nicola, incarna la paura e il terrore, per questo motivo le maschere da orco hanno espressioni rabbiose con fauci spalancate e sguardi minacciosi punteggiati da due occhi spiritati. Infine, sulla sua testa campeggiano un paio di corna lunghe e contorte che si avvitano verso le estremità donando a questa entità un aspetto ultraterreno. Ogni anno questo rituale si ripete nei centri abitati delle zone alpine del Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e del bellunese, arrivando nei dintorni di Innsbruck e Salisburgo in Austria e in Baviera. Curiosamente, si tratta di una festa della tradizione molto sentita nell’area appartenente all’ex impero austro-ungarico che include anche le regioni montane di Croazia, Slovenia e Ungheria.
Queste figure mitologiche hanno radici lontane che sembrano risalire al VI-VII secolo d.C., addirittura in un rituale legato al solstizio invernale. Queste oscure forze del creato emergevano dalle fitte foreste e depredavano gli abitanti del luogo. La tradizione cristiana vuole che i Krampus in origine fossero dei villani che per fare provviste invernali si travestivano da mostri di modo da non essere riconosciuti e saccheggiare impunemente i villaggi. Un giorno però, accadde l’irreparabile quando un vero demonio approfittò della confusione per mescolarsi tra loro. Venne convocato così San Nicola, allora vescovo, che riconoscendo il demone dagli zoccoli di capra lo esorcizzò soggiogandolo al volere divino. Come segno di riconoscimento gli abitanti, nel giorno dell’onomastico del santo, decisero di continuare a travestirsi da Krampus senza più depredare, bensì “punendo i bambini cattivi”. Secondo la leggenda, al calar delle tenebre, dopo che il santo ha interrogato e premiato i bravi bambini, questo figuro sinistro provvede a catturare quelli che si sono comportati male portandoli via nel suo sacco.
Così facendo il Krampus è diventato una specie di “assistente” di San Nicola, il suo doppio demoniaco che senza inibizioni si sfoga sbraitando contro le persone che gli capitano sotto tiro. Il santo, proveniente dalla città anatolica di Myra, si è distinto per la sua generosità ed era solito aiutare i bambini poveri, donando loro regali, cibo e protezione. I miracoli che gli sono stati attribuiti lo hanno reso una figura di riferimento nelle tradizioni popolari di tutta Europa dove veniva invocato proprio per la salute e la sicurezza dei più piccoli. Nel corso dei secoli la commistione tra la figura del santo, le leggende nordiche e altre tradizioni hanno dato vita a Santa Claus, il quale porta regali ai bambini nel giorno di Natale. Babbo Natale, oltre al desiderio di rendere felici i bambini con i suoi doni, conserva altri aspetti tipici dell’iconografia di San Nicola come l’età avanzata, la barba bianca e l’abito rosso con cappello a punta che ricorda una mitra.
di Angelo Annese
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