La Consulta: “Anche i single potranno adottare all’estero”
D’ora in poi anche i single avranno il diritto di poter adottare bambini stranieri con residenza all’estero. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ancora una volta si sostituisce a quello che dovrebbe essere il “lavoro” della politica e di chi ci governa

La Consulta: “Anche i single potranno adottare all’estero”
D’ora in poi anche i single avranno il diritto di poter adottare bambini stranieri con residenza all’estero. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ancora una volta si sostituisce a quello che dovrebbe essere il “lavoro” della politica e di chi ci governa
La Consulta: “Anche i single potranno adottare all’estero”
D’ora in poi anche i single avranno il diritto di poter adottare bambini stranieri con residenza all’estero. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ancora una volta si sostituisce a quello che dovrebbe essere il “lavoro” della politica e di chi ci governa
Festeggiano i single di tutta Italia che hanno sempre voluto adottare un bambino. Ma che non potevano avere accesso a questo diritto perché la legge glielo impediva. La Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima infatti la parte di legge sull’adozione. Che escludeva le persone senza un partner dalla possibilità di poter adottare un bambino straniero con residenza all’estero. La arte di articolo in oggetto sull’adozione è il 29-bi, comma 1, facente capo alla legge 184 del 1983. Da allora sono passati più di 40 anni. E, con una società profondamente cambiata, anche ai giudici della Corte Costituzionale questa legge deve essere apparsa obsoleta e ingiusta. Tanto da averne valutato la sua modifica.
Secondo i giudici, la norma limitava in modo eccessivo il diritto dell’aspirante genitore a offrire la propria disponibilità all’adozione. Un istituto fondato su un principio di solidarietà sociale volto alla tutela del minore. Il desiderio di diventare genitori, pur non configurando un diritto automatico all’adozione, rientra nella sfera della libertà di autodeterminazione. E deve essere considerato insieme ai molteplici e prioritari interessi del minore nella valutazione della ragionevolezza e proporzionalità delle scelte legislative.
La tutela dei bambini, ma anche il riconoscimento dei diritti degli adulti, hanno guidato la decisione dei magistrati. Basata sull’articolo 2 della Costituzione. Secondo cui la Repubblica garantisce i diritti inviolabili della persona, sia individualmente sia nelle formazioni sociali in cui si esprime la sua personalità, e impone il rispetto dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Si tratta di un piccolo passo (piccolo perché in Italia esistono e resistono ancora diversi paletti a delimitare questo diritto per i single) che non risolve ma va comunque festeggiato. Un appunto però va necessariamente mosso: ancora una volta tocca ai giudici prendere l’iniziativa su tematiche delicate come queste e sostituirsi a quello che dovrebbe essere compito in primis della politica e di chi ci governa.
di Ilaria Cuzzolin
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