La deputata Sportiello che allatta in Aula non è la normalità
| Società
La deputata Gilda Sportiello è la prima mamma ad aver allattato in Parlamento. Un gesto così naturale eppure ancora al centro di troppe polemiche

La deputata Sportiello che allatta in Aula non è la normalità
La deputata Gilda Sportiello è la prima mamma ad aver allattato in Parlamento. Un gesto così naturale eppure ancora al centro di troppe polemiche
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La deputata Sportiello che allatta in Aula non è la normalità
La deputata Gilda Sportiello è la prima mamma ad aver allattato in Parlamento. Un gesto così naturale eppure ancora al centro di troppe polemiche
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Quanto accaduto ieri a Montecitorio è un inizio ma siamo lontani dal poter parlare di normalità. Abbiamo dovuto aspettare il 2023 per vedere una donna allattare il proprio bambino in Aula. Non era più un tabù nemmeno per la Chiesa dal 2020 e cioè da quando il Papa, in occasione del battesimo di 32 bambini nella Cappella Sistina, aveva invitato le mamme ad allattare i piccoli senza preoccupazioni. Ora anche il Parlamento italiano ha deciso che allattare un figlio sotto gli occhi di tutti si può fare. A Strasburgo, invece, lo avevano capito già molto tempo fa (la foto di Licia Ronzulli che allatta risale addirittura al 2010).
In Italia è toccato alla deputata Gilda Sportiello aprire le danze, portando il suo Federico al seno tra gli applausi generali dei colleghi (e vorremmo ben vedere, in un paese che non fa figli!).
Eppure quello che potrebbe sembrare ovvio per moltissime persone è ancora un gesto da tenere sotto chiave. Basta leggere certi commenti sui social a corredo di foto di donne che “osano” farsi ritrarre mentre allattano. Accade alle celebrities come alle comuni mortali: “E’ un momento intimo da non ostentare”, “per una questione di rispetto altrui, meglio coprirsi con un telo”, “la privacy questa sconosciuta!” sono uno stralcio rappresentativo di una certa corrente di pensiero che dilaga soprattutto tra le donne.
E’ incredibile come un gesto così naturale possa suscitare tanto fastidio e imbarazzo mentre in tv vengono tollerate immagini volgari che meriterebbero, quelle sì, una condanna unanime.
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