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La disumana ossessione dell’odiatrice

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Dopo la bellissima notizia della guarigione del piccolo Giacomo, Elena Santarelli ha denunciato una hater che da due anni augura il peggio a suo figlio.
elena santarelli hater

La disumana ossessione dell’odiatrice

Dopo la bellissima notizia della guarigione del piccolo Giacomo, Elena Santarelli ha denunciato una hater che da due anni augura il peggio a suo figlio.
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La disumana ossessione dell’odiatrice

Dopo la bellissima notizia della guarigione del piccolo Giacomo, Elena Santarelli ha denunciato una hater che da due anni augura il peggio a suo figlio.
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Da mamma, da donna, da essere umano ho provato angoscia per il difficile periodo che ha vissuto Elena Santarelli qualche anno fa. Una grave malattia che aveva colpito suo figlio Giacomo di soli 8 anni. Il lungo percorso di cure, durante il quale Elena ha dovuto tirare fuori tutta la sua forza e il suo coraggio per essere l’ancora, il porto sicuro per suo figlio e immagino la sua famiglia. Da lontano ho osservato, ammirando ogni parola, gesto e sguardo di una donna che nonostante tutto non ha mai fatto mancare un sorriso. Ho davvero apprezzato la sua compostezza, la sua fiducia nella scienza, il suo affidarsi a medici competenti e capaci. Ho anche immaginato quanto debba essere stata dura dover condividere tutto sui social, ma a volte essere un personaggio pubblico ha dei rovesci duri e crudeli della medaglia, e credo l’essere presenti sui social diventi quasi una schiavitù, anche volendo non si può decidere di sparire e basta. Quando è arrivata la bella notizia della guarigione del figlio, mi sono commossa pensando alla sua gioia. Ho immaginato l’amore enorme di Giacomo per sua mamma, ho pensato con affetto ai loro sguardi, ai loro momenti. Per questo, quando con il coraggio che la contraddistingue, sui suoi profili social Elena Santarelli ha denunciato pubblicamente una hater che da due anni augura il peggio a suo figlio ho avuto un conato di vomito. Un istinto di protezione verso una donna e un bambino che hanno già così sofferto e un disgusto verso alcuni esseri per cui non esistono definizioni. Solo silenzio. E il tribunale. di Federica Marotti

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