Bambini. Orfani. Ucraini. Il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, a proposito dei profughi in arrivo dall’Ucraina in Italia per sfuggire alle bombe russe, a margine del vertice europeo di Versailles ha parlato anche dei bambini. Dei 32mila rifugiati ucraini il 90% sono donne e bambini, quindi – ha sottolineato – «bisogna avere anche dei giudici minorili per poter affrontare questo problema con umanità ma anche con professionalità. C’è il problema degli orfani: l’Ucraina già prima della guerra aveva una percentuale di orfani superiore agli altri Paesi; con la guerra e il flusso migratorio questi orfani vengono portati in giro per l’Europa e questo è un problema di cui bisogna occuparsi. Il governo italiano cerca di farlo al meglio».
Il ragionamento è semplice e razionale: i bambini orfani vanno accolti, sfamati e accuditi ma per decidere del loro presente, anche come status giuridico, occorre che intervengano i giudici minorili e la legge, non basta l’associazionismo. Una questione di diritto e di diritti. Il presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze, Luciano Trovato, e il procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, Antonio Sangermano, in proposito hanno usato queste parole: la gestione dei minorenni ucraini che arrivano soli in Italia «sia quanto prima assunta dallo Stato nelle sue varie articolazioni non per delegittimare le comprensibili iniziative che stanno fiorendo, ma per coordinarle e condurle alla massima efficacia». Non si può che essere d’accordo.
di Jean Valjean
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