All’indomani dell’invasione russa del 24 febbraio la Duma di Mosca, ovvero la Camera bassa dell’Assemblea federale russa, si è svegliata con una scritta sulla porta principale: “No alla guerra”.
Con l’inizio del conflitto, cominciavano anche le proteste. E con loro la repressione violenta della polizia del Cremlino, che nelle sole prime due settimane di guerra ha arrestato almeno 8 mila manifestanti scesi in piazza contro l’invasione dell’Ucraina. Da allora le proteste in piazza sono andate diminuendo, ma tante sono state le forme di dissenso -più o meno eclatanti- contro l’operato di Putin.
Eccone alcune, tra le più bizzarre e silenziose, per le strade del Paese, nei supermercati, nelle piazze. Dei piccoli “no” quotidiani e organizzati.
2. A una donna capita la stessa sorte. Ma il suo cartello, questa volta, è completamente bianco. Guarda il video qui.
3. “L’inflazione è al punto più alto dal 1998 per colpa della guerra in Ucraina” . Questo recita un cartellino dei prezzi in un supermercato russo. Altri cartellini, sostituiti a quelli originali del negozio, riportano scritto “l’esercito russo ha bombardato una scuola a Mariupol, dentro c’erano 400 persone”, “l’esercito russo ha impedito a 14 camion di aiuti di entrare a Kherson”. (Via Iconografie)
4. Un ragazzo protesta con in mano una confezione di prosciutto.
L’uomo ha comprato un pacchetto del salume del marchio chiamato MIRATORG e ha cancellato le ultime 5 lettere. Rimaneva così la scritta MIR, parola russa per pace. Il manifestante è stato arrestato.
5. Degli omini in Lego, di plastilina e di carta, lasciati in giro per le strade delle città russe,
protestano con cartelli contro la guerra.
L’iniziativa è stata lanciata da un artista russo dall’account @lesievles, il quale ha sparpagliato per San Pietroburgo questi buffi omini dissidenti. Molti, dopo aver visto il suo profilo, hanno fatto lo stesso e gli hanno mandato da tutto il mondo foto di pupazzi e peluches in giro per il mondo con scritte come “No war”, o “Non tacete”, che l’artista ha poi raccolto nella pagina: @malenkiy_piket.
Il valore politico di questi omini o di una confezione di prosciutto possono sembrare minimi di fronte agli orrori della guerra. Eppure, con la loro visibilità virale sui social e con il loro tono scanzonato, quasi a presa in giro, sono una bella sfida al potere del Cremlino.
E chiariscono anche un messaggio potentissimo: “Putin, non ci fermerai. Oppure, forza, fatti avanti. Arresta pure degli omini in lego”.
di Sara Tonini
LA RAGIONE – LE ALI DELLA LIBERTA’ SCRL
Direttore editoriale Davide Giacalone
Direttore responsabile Fulvio Giuliani
Sede legale: via Senato, 6 - 20121 Milano (MI) PI, CF e N. iscrizione al Registro Imprese di Milano: 11605210969 Numero Rea: MI-2614229
Per informazioni scrivi a info@laragione.eu
Copyright © La Ragione - leAli alla libertà
Powered by Sernicola Labs Srl