Lecce, santi senza spalle: l’appello alle palestre
Lecce non trova più portatori e si affida ai palestrati: “Al rinfresco frullati proteici e vitamine”
Lecce, santi senza spalle: l’appello alle palestre
Lecce non trova più portatori e si affida ai palestrati: “Al rinfresco frullati proteici e vitamine”
Lecce, santi senza spalle: l’appello alle palestre
Lecce non trova più portatori e si affida ai palestrati: “Al rinfresco frullati proteici e vitamine”
Per la prima volta, a Lecce, la tradizione rischia di rimanere senza gambe. O meglio, senza spalle. Quelle che ogni anno sorreggono i simulacri dei santi: figure storiche di molti centri urbani sparsi per il meridione. Sono i “portatori del Santo”.
Essere portatori è sempre stato un privilegio, un motivo di orgoglio. Oggi però la realtà è diversa e questa mansione sembra non essere più attrattiva. Insomma, secolarizzazione e progresso stanno dando un colpo di spugna a una tradizione che rischia di diventare il retaggio di un tempo lontano.
Vista la penuria di portatori, l’assessore al Welfare Andrea Guido ha avuto un’idea peculiare: chiamare le palestre. Si sarà detto: “se non è la fede a spronarli, potrà riuscirci l’agonismo”. Diversamente, la festa patronale di fine agosto potrebbe svolgersi senza la sua iconica processione.
I simulacri di Sant’Oronzo, San Giusto e San Fortunato, sono statue che pesano oltre duecento chili ciascuna; tanto che ogni statua necessita di sei portatori in contemporanea. Lungo il percorso, inoltre, servono almeno 24 persone pronte a darsi il cambio. E lo stesso assessore non si tira certo indietro: “Ne servono 23, io sarò il 24esimo. Non posso chiedere senza dare l’esempio. Ci sarò anch’io a portare in spalla le statue. Lo faccio con convinzione, perché non voglio vedere un giorno i nostri santi patroni sfilare su un carretto. Sarebbe una sconfitta.”. Il patrono di Lecce è Sant’Oronzo, e la festa patronale si celebra il 24, 25 e 26 agosto.
Paradossalmente, Guido ha riscontrato una maggioranza di portatori giovani e inesperti, volenterosi sì, ma ancora alle prime armi. Secondo l’assessore, non sono le nuove generazioni a mancare all’appello, ma i portatori “storici”. La sua adunata è rivolta anche alle donne.
L’idea è quella di trovare persone fisicamente prestanti e preparate nel minor tempo possibile. “Le figure dei portatori di santi si stanno estinguendo – spiega l’assessore al Corriere del Mezzogiorno – e allora ho pensato alle palestre, ai loro atleti e atlete, per colmare questo vuoto”. Dietro al suo appello si percepisce l’amarezza e la nostalgia di chi lotta strenuamente per mantenere intatto il collante di un’intera comunità: le tradizioni. “Oggi manca il senso di comunità. La pandemia ha peggiorato le cose, ma è un processo che viene da lontano. Da tempo sto cercando di contrastarlo, anche con eventi settimanali nei vari quartieri, pensati per far tornare la gente a vivere insieme la città” ha detto al Corriere.
Fortunatamente, la proposta è stata accolta con un acceso entusiasmo da tutti i centri fitness da lui contattati: “Le ho contattate una per una e mi è stato assicurato che parteciperanno volentieri. Non me lo aspettavo, è stata una bella sorpresa. Ho trovato tanta condivisione, molte persone si sono dette orgogliose all’idea di portare sulle spalle le statue dei santi patroni. Questo mi emoziona, non solo come assessore, ma anche come cattolico credente e praticante”. E per rendere l’esperienza ancora più “fit”, l’assessore promette un rinfresco inedito: oltre al classico pane e mortadella, simbolo conviviale per eccellenza, ai nuovi portatori verranno offerti anche frullati proteici e vitamine.
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