L’ultimo saluto a Benedetto XVI
Più di 50.000 persone per dare l’ultimo saluto a Papa Benedetto XVI. Tantissimi fedeli provenienti da ogni parte del mondo
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Più di 50.000 persone per dare l’ultimo saluto a Papa Benedetto XVI. Tantissimi fedeli provenienti da ogni parte del mondo
Piazza San Pietro è avvolta nella nebbia quando i primi fedeli iniziano ad arrivare. Un lungo corteo che procede a tappe: il cammino verso la piazza è scandito da una serie di rigidi controlli. Si lasciano ombrelli, stendardi, anche bottiglie d’acqua. Alle 9.30, ora di inizio dei funerali, sono in 50.000 per dare l’ultimo saluto al Papa Emerito Benedetto XVI. L’unico, in due millenni di storia della Chiesa, ad abdicare perché si sentiva inadeguato fisicamente a reggere il peso del ruolo. I fedeli arrivano da ogni parte del mondo: sfilano, pregano, c’è chi piange. Quasi tutti scattano foto per immortalare il momento. Negli ultimi tre giorni in 200.000 hanno dato l’addio a Ratzinger. A loro si sono aggiunti oggi oltre 120 cardinali, 400 vescovi e 3.700 sacerdoti.
In prima fila anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, poco dietro una folta schiera di leader mondiali. Una grande testimonianza d’affetto per il Papa Emerito Benedetto XVI, che da dieci anni si era ritirato in una vita di silenzio e preghiera nel palazzo pontificio di Castel Gandolfo. A officiare la messa funebre solenne è Papa Francesco, arrivato a San Pietro in sedia a rotelle: “Anche noi, saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marcò la sua vita, vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita”, le parole del Pontefice diffuse dai quattro maxischermi posizionati in ogni angolo della piazza.
Papa Francesco cita l’omelia della messa di inizio pontificato pronunciata da Benedetto XVI il 24 aprile 2005: “Pascere vuol dire amare, e amare vuol dire anche essere pronti a soffrire. Amare significa: dare alle pecore il vero bene, il nutrimento della verità di Dio, della parola di Dio, il nutrimento della sua presenza”. Dopo poco più di un’ora e mezza Bergoglio pronuncia l’ultimo amen tra gli applausi e la bara di Benedetto XVI viene trasportata nelle Grotte Vaticane per la tumulazione. L’ultima immagine è già storia: Papa Francesco china la testa verso il feretro, lo accarezza. Altri applausi. Tra i fedeli spunta uno striscione: “Santo subito”. Poi un altro, in tedesco: ‘Danke Benedikt’. Le campane a morto di San Pietro suonano ancora mentre la piazza si svuota lentamente, senza più nebbia.
Di Giacomo Chiuchiolo
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