Spiace constatare l’inopportunità di Mara Venier – donna di sensibilità indiscussa – che in pieno pomeriggio, dal salotto di Domenica In alle famiglie in ascolto, si rivolge a una madre già devastata dal dolore, dicendole: «Sì, suo figlio è un mostro».
Bastava un minuto di silenzio per ricordare Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi uccisa per mano del fidanzato, Alessandro Impagnatiello. Invece di un appunto senza pietà rivolto a una donna che in questo momento è altrettanto vittima.
Colpita da un dolore inimmaginabile per un figlio che ha amato più della sua vita e che continuerà ad amare, nonostante tutto. Magari aggrappandosi al ricordo di “com’era prima”, cercando di capire dove ha sbagliato, e se poteva fare qualcosa per evitare quanto tragicamente accaduto. Una mamma che merita rispetto, piuttosto che altro turbamento per qualche punto di share in più.
A seguito delle (inevitabili) critiche social, zia Mara ha prodotto tempestive scuse: «Non volevo essere critica nei confronti della famiglia di Alessandro […]. Ho visto l’intervista della mamma a “La vita in diretta” ed è stato straziante vederla soffrire in questo modo […]».
Eppure, è necessario capire che se davvero vogliamo combattere i mostri (e non fare la fine di Pupo) dobbiamo prima di tutto combattere i nostri. Quelli della superficialità, della mancata empatia, dell’opinione a tutti i costi, talvolta tacendo, talvolta indietreggiando di un passo e pure due, perché la compassione va oltre una stupida diretta Tv.
di Maria Francesca Troisi
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