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La memoria costruita dallo smartphone

Sappiamo ancora vivere senza fotografare con il nostro smartphone i momenti più importanti? Le immagini del rientro del Napoli, ci dicono di no
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La memoria costruita dallo smartphone

Sappiamo ancora vivere senza fotografare con il nostro smartphone i momenti più importanti? Le immagini del rientro del Napoli, ci dicono di no
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La memoria costruita dallo smartphone

Sappiamo ancora vivere senza fotografare con il nostro smartphone i momenti più importanti? Le immagini del rientro del Napoli, ci dicono di no
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Sappiamo ancora vivere senza fotografare con il nostro smartphone i momenti più importanti? Le immagini del rientro del Napoli, ci dicono di no
La vita attraverso lo smartphone. Gioie, dolori, fatti, ricordi. Ormai è così, per tutti. Gli esempi si sprecano, ma restando alla stretta attualità basta dare un’occhiata a foto e video “virali“ della moltitudine festante al rientro del Napoli dalla vittoria di Torino contro la Juventus. Intorno al pullman della squadra, circondato da tifosi impazziti, non c’è quasi nessuno che non brandisca il telefonino per riprendere un momento destinato a fare il giro del mondo. Premessa: questo non è un giudizio, solo una fotografia. O un video, appunto. Torniamo a quella folla e a quel pullman: ripresi dai loro sostenitori impazziti di gioia, i giocatori del Napoli riprendono a loro volta lo spettacolo e poi molti, moltissimi – indistintamente, annullando le distanze e fornendo solo diverse prospettive della realtà – postano sui social video e foto di attimi destinati a essere ricordati. Anzi, a diventare parte della memoria collettiva cittadina. Mediata dallo smartphone, si intende. Fa impressione e, lo ripetiamo, senza avvertire la necessità di esprimere alcun giudizio. Come l’iconica fotografia del tiro del record dei punti in NBA di LeBron James, in cui fra gli spettatori visibili solo uno – dicasi uno – non brandiva lo smartphone per immortalare il momento. Era il fondatore della Nike, ma questa è una curiosità che ci porterebbe altrove. Il punto su cui conviene ragionare e su cui di sicuro torneremo è la tipologia di memoria a cui ci stiamo abituando. È come se senza il supporto di una fotografia o di un video quasi non fossimo più capaci di elaborarla. Che sia più precisa, fattuale è lapalissiano. Che possa essere egualmente dolce e coinvolgente, col passare del tempo, tutto da vedere. di Fulvio Giuliani

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