Natale è
Cos’è il Natale? Il momento migliore per riflettere sulla gigantesca, incommensurabile, infinita fortuna di avere figli e propri cari in salute vicino a noi
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Cos’è il Natale? Il momento migliore per riflettere sulla gigantesca, incommensurabile, infinita fortuna di avere figli e propri cari in salute vicino a noi
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Cos’è il Natale? Il momento migliore per riflettere sulla gigantesca, incommensurabile, infinita fortuna di avere figli e propri cari in salute vicino a noi
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Cos’è il Natale? Il momento migliore per riflettere sulla gigantesca, incommensurabile, infinita fortuna di avere figli e propri cari in salute vicino a noi
Natale. Cos’è Natale? Tanto per cominciare, il momento migliore per riflettere sulla gigantesca, incommensurabile, infinita fortuna di avere figli e propri cari in salute vicino a noi. Non possiamo nulla davanti allo scorrere della vita, ai suoi passaggi e ai suoi snodi inevitabili e dolorosi, ma passeremo un’esistenza a chiederci perché accadano certe cose. C’è un metodo infallibile per calcolare la nostra fortuna: pensare a tutte le volte che ci arrabbiamo per nulla. Più possiamo farlo, più siamo davvero fortunati. Cos’è il Natale? Natale è bello perché ognuno può metterci quello che vuole e nessuno si deve permettere di sindacare, commentare, stigmatizzare o peggio.
Per me, Natale è un bambino, lo è sempre stato e sempre lo sarà: è un bimbo con il cappello di lana calato fin sopra gli occhi e il musino alzato per riuscire a guardarti e parlarti. È l’assoluta, granitica certezza che Babbo Natale ascolti e non sbagli. Al punto che si può anche pretendere: quel gioco, quella sorpresa, quella cosa che mamma e papà non hanno voluto o potuto ancora comprare. Ci penserà il corpulento e arzillo signore vestito di rosso. È la bambina che indica qualcosa con le sopracciglia aggrottate e un’espressione già matura a quattro anni. È il linguaggio del corpo delle bimbe – fateci caso – quando sono più di due e anche piccolissime chiacchierano e giocano fra di loro. Uno spettacolo che mai essere umano di genere maschile saprà replicare. Natale sono le cose scontate eppure irrinunciabili, senza le quali avremmo la sensazione di aver perso un giro e, si sa, ogni singolo Natale è meravigliosamente prezioso. Natale è l’attesa, più ancora del 25 dicembre stesso, è fatto anche degli immancabili atteggiamenti snob di chi vi dirà e ripeterà di non sopportarlo proprio, con tutto il suo carico di smancerie, auguri e contatti non sempre desiderati.
Natale è lo sguardo di complicità fra due uomini che seguono vanamente le compagne e il loro passo di marcia fra negozi e impegni vari. Si lamentano – ci lamentiamo – ma in realtà gli uomini amano fare shopping e a differenza di un tempo non devono più nasconderlo. A tal proposito, la nostra era si è liberata di un sacco di inutili orpelli e di barriere artificiali fra i generi. Pur fra mille difficoltà e stop and go, siamo andati meravigliosamente avanti e – lo ripetiamo, perfettamente consci di quanto sia tutto migliorabile – stiamo faticosamente costruendo una società più equilibrata, aperta e inclusiva.
Non abbiamo dovuto toccare il Natale, perché andava benissimo così. Chi lo fa (magari con le migliori intenzioni) finisce solo per fare dei gran pasticci: che tu creda o meno, che il 25 dicembre rappresenti un mistero di fede o semplicemente una tradizione, Natale è Natale. I richiami etici di cui è fatto sono immortali.
Non piacerà mai a tutti, molti l’avranno dimenticato insieme al bimbo che ognuno di noi è stato e dovremmo ricordarci di coccolare e mantenere sempre ben stretto. Buon Natale!
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