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Oratorio in vendita a Zeme, il parroco: “Il prezzo è basso e anche trattabile”

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Oratorio in vendita a Zeme: nessuno lo frequenta più da anni e le spese sono troppo alte

Oratorio in vendita a Zeme, il parroco: “Il prezzo è basso e anche trattabile”

Oratorio in vendita a Zeme: nessuno lo frequenta più da anni e le spese sono troppo alte

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Oratorio in vendita a Zeme, il parroco: “Il prezzo è basso e anche trattabile”

Oratorio in vendita a Zeme: nessuno lo frequenta più da anni e le spese sono troppo alte

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Zeme è un paese nel cuore della Lomellina, tra Mortara e Casale Monferrato, che conta a malapena mille anime: un piccolo agglomerato urbano tagliato dalla statale 494 e circondato dalle risaie della provincia pavese. Qui don Giancarlo Vergano, insediatosi nel 2021, ha dovuto prendere una decisione drastica: mettere in vendita l’oratorio. Il casolare che lo ospita è troppo grande per le attuali esigenze della comunità e dopo la pandemia è rimasto inutilizzato. Il centro ricreativo di Via Amendola è dedicato a padre Francesco Pianzola, uno dei due beati della Lomellina. Pianzola si faceva chiamare “don Niente”, era il “prete delle mondine” e predicava tra i campi.

“Oggi – spiega il parroco al Corriere della Sera – l’edificio non è utilizzato ed è disponibile per la vendita. Di per sé, pur avendo bisogno di lavori di vario genere, offre diverse e molteplici possibilità” afferma don Vergano nelle vesti di agente immobiliare mentre elenca le possibili destinazioni d’uso “bar, tabaccheria, edicola, pizzeria e soprattutto tutta l’attività inerente il gioco del calcio con un campo e gli spogliatoi. Per la parrocchia e Zeme è stato per tantissimi anni un punto di aggregazione, sia per i giovani che per gli adulti. Era un centro di vita, ora purtroppo nessuno lo usa.”

Stanze e cortili rimasti vuoti che gravano sulle spalle della parrocchia. Oltre all’Imu, lo stabile necessita di lavori di manutenzione: “Ormai le parrocchie, e lo dico con rammarico, meno possiedono e meglio è, perché le finanze sono all’osso. […] Il prezzo è basso, e anche trattabile.” Una vendita difficile da portare a termine, tanto che il sacerdote si è rivolto a due agenzie immobiliari. La zona, infatti, come molte altre aree rurali dette “interne”, non è molto appetibile per eventuali investitori. Sono le conseguenze dello spopolamento: pezzi di storia che svaniscono senza lasciare tracce. Una nostalgia che fa da eco a tutte le comunità che cercano ancora di riconoscersi, mentre perdono i loro punti di riferimento.

Nessuno varca più quei cancelli, questo è vero, ma il paesino non rimarrebbe proprio senza oratorio. Poco distante, ancora resiste il “San Luigi”, un luogo di aggregazione più piccolo ed essenziale. “Sembra incredibile – spiega il don – ma un tempo, anche in un borgo piccolo come il nostro, i due oratori erano sempre affollati. Menomale che tanti volontari appassionati, a cui sono grato, permettono che funzioni bene quello rimasto. Di fatto, io sono lieto che almeno ce ne sia uno. Due erano diventati troppi”.

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