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Hugo - Portogallo

Portogallo: è nato il primo bimbo da fecondazione post mortem

Porto – Hugo Guilherme pesa 4 chili ed è il primo bimbo nato da fecondazione assistita post mortem, grazie alla battaglia portata avanti dalla madre
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Portogallo: è nato il primo bimbo da fecondazione post mortem

Porto – Hugo Guilherme pesa 4 chili ed è il primo bimbo nato da fecondazione assistita post mortem, grazie alla battaglia portata avanti dalla madre
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Portogallo: è nato il primo bimbo da fecondazione post mortem

Porto – Hugo Guilherme pesa 4 chili ed è il primo bimbo nato da fecondazione assistita post mortem, grazie alla battaglia portata avanti dalla madre
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Porto – Hugo Guilherme pesa 4 chili ed è il primo bimbo nato da fecondazione assistita post mortem, grazie alla battaglia portata avanti dalla madre
Si chiama Hugo Guilherme ed è il primo bimbo nato da fecondazione assistita post mortem a Porto, in Portogallo. Ed è proprio il suo primo nome a ricordare il suo papà, e il secondo, Guilherme, scelto per lui sempre dal padre. Il genitore era morto di cancro all’età di 29 anni nel 2019, ma prima aveva lasciato il suo seme crioconservato e un’autorizzazione scritta per procedere alla fecondazione medicalmente assistita. La vedova, Angela Ferreira, si è poi occupata della battaglia legale per coronare il sogno della coppia. In Portogallo, infatti, la legge permetteva sì la fecondazione medicalmente assistita, ma non con il materiale genetico di un donatore defunto a meno che non si trattasse di un donatore anonimo. La mamma del piccolo si è battuta in questi anni, attraverso documentari, servizi giornalistici e una raccolta firme, fino ad arrivare al dibattito parlamentare in cui il Partito socialista, i comunisti e il Blocco di sinistra hanno deciso di inserire la modifica per l’inseminazione post mortem nella Legge sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). La legge fu poi approvata a marzo 2021 e promulgata dal presidente della Repubblica, dopo un suo primo veto, a novembre dello stesso anno. Insieme al Portogallo, sono in tutto 9 i Paesi nel mondo in cui questa pratica è consentita: Grecia, India, Sud Africa, Spagna, Regno Unito, Israele, Australia e Belgio. Di Claudia Burgio

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