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Autogrill

Prezzi alti in autogrill

Gli autogrill sono troppo costosi e le famiglie sono tornate a fare il pranzo al sacco. Sedute sopra i pianali dei cofani rialzati delle auto

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Prezzi alti in autogrill

Gli autogrill sono troppo costosi e le famiglie sono tornate a fare il pranzo al sacco. Sedute sopra i pianali dei cofani rialzati delle auto

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Gli autogrill sono troppo costosi e le famiglie sono tornate a fare il pranzo al sacco. Sedute sopra i pianali dei cofani rialzati delle auto

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Gli autogrill sono troppo costosi e le famiglie sono tornate a fare il pranzo al sacco. Sedute sopra i pianali dei cofani rialzati delle auto

Autostrada A14. Altezza Forlì Cesena. Quaranta gradi all’ombra. Pieno agosto. «Signora, il gelato è in offerta a due euro e cinquanta» dice il cassiere dell’Autogrill alla donna che ci sta davanti. «No, grazie» risponde lei. 

È l’una del pomeriggio e l’asfalto ributta vampate di calore e bollore da far mancare l’aria. Il parcheggio dell’Autogrill è una canicola di arsura e calura. Sudario di lavoratori e vacanzieri in fuga per raggiungere spiagge, laghi, monti, mete tanto agognate per scappare dai ritmi convulsi. Il bollore lo vedi negli occhi dei bambini in eccitazione per le vacanze, con le guance in ebollizione. Lo vedi negli occhi delle mamme – non me ne vogliano i negazionisti del patriarcato – che preparano panini anche per i padri. Lo vedi nei petti nudi dei mariti che cercano un po’ di riparo all’ombra di due sbarre di ferro che tengono su una tettoia per proteggere le auto dal sole. 

E il bollore lo vedi soprattutto qui, dove le famiglie sono tornate a fare il pranzo al sacco in Autogrill. Sedute sopra i pianali dei cofani rialzati delle auto. Accovacciate sopra i marciapiedi in mezzo agli scarichi dei camion. Appollaiate e acquartierate nei piazzali dei punti ristoro, usano i tavolini fuori come banchi da picnic. Perché mangiare al ristorante, soprattutto in Autogrill, costa decisamente troppo. Chi scrive – per due tranci di pizza larghi e lunghi come il palmo di una mano, un’acqua naturale in bottiglia tiepida (i frigoriferi degli Autogrill decisamente non sfreddano), una birra piccola e due caffè – ha speso la bellezza di 25,50 euro. E va bene che siamo il popolo che della gestione del risparmio di Paperon de’ Paperoni ha fatto il proprio mantra, va bene che è salito il reddito pro capite delle famiglie, ma è anche vero che – secondo una indagine dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) – 3,7 milioni di italiani quest’anno non hanno i soldi per vacanze in cui tutto è aumentato. Gli hotel hanno alzato i prezzi del 17%, i voli su tratta nazionale sono saliti del 12%, quelli internazionali del 13%, i ristoranti registrano un incremento dei prezzi del 7%. Perfino i musei hanno aggiunto un ritocchino verso l’alto del 2,1%, alla faccia della cultura libera. Insomma, complessivamente una vacanza al mare è aumentata del 10%, una in montagna del 4%. 

E lo vedi anche qui. In mezzo all’autostrada, impastoiati e sudati per questa calura, con la gente che mangia appollaiata in terra o sopra i bauli delle auto portate a ebollizione sotto il sole. «Bambini, ho fatto i panini, venite qui» dice una mamma ai propri figli. La donna, che sta viaggiando da Varese con la famiglia, ha comprato il pane confezionato, tre involucri di affettati, formaggio spalmabile. Poi ha preparato panini per tutti i suoi familiari, appoggiandosi sui tavolini del piazzale. Le borse frigo contengono bibite fresche. Qualcuno ha anche la borraccia termica per il caffè, «che tanto va bene anche freddo o tiepido, col caldo che c’è». 

Anche chi ha organizzato semplici gite fuori porta preferisce mangiare al sacco, fuori dall’Autogrill. «E il gelato?» chiede la bimba alla madre. «Amore, lo prendiamo al mare. Che costa meno».

di Serenella Bettin

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