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Giambruno, quello che alcuni uomini pensano

Sono in molti a chiedersi cosa pensi Giorgia Meloni delle parole del suo compagno Andrea Giambruno. Noi ci chiediamo, invece: dov’è finita l’educazione sentimentale?
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Giambruno, quello che alcuni uomini pensano

Sono in molti a chiedersi cosa pensi Giorgia Meloni delle parole del suo compagno Andrea Giambruno. Noi ci chiediamo, invece: dov’è finita l’educazione sentimentale?
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Giambruno, quello che alcuni uomini pensano

Sono in molti a chiedersi cosa pensi Giorgia Meloni delle parole del suo compagno Andrea Giambruno. Noi ci chiediamo, invece: dov’è finita l’educazione sentimentale?
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Sono in molti a chiedersi cosa pensi Giorgia Meloni delle parole del suo compagno Andrea Giambruno. Noi ci chiediamo, invece: dov’è finita l’educazione sentimentale?
Da ieri, sono in molti a chiedersi cosa pensi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni delle parole del compagno Andrea Giambruno sullo stupro di Palermo. In particolar modo, negli ambienti vicini all’opposizione si invoca un intervento del capo di governo, una sorta di sanzione verbale nei confronti del “first gentlemen” da agitare come scalpo politico. In verità, che cosa pensi Giorgia Meloni del pensiero espresso dal suo partner ci può interessare più o meno, a seconda delle nostre passioni politiche, dell’ansia di marcare delle distanze e delle differenze. Il vero problema, infatti, non è quello che Giorgia Meloni possa pensare del compagno ma quello che pensa il compagno. Come lo dice, il contesto, i toni scelti. Il problema è che di uomini capaci di pensarla ancora in questo modo ce n’è un bel numero e chi scrive è fra coloro – padre di una ragazza poco più giovane di chi ha dovuto vivere l’incubo di Palermo – che non riesce proprio a capacitarsi di certi pensieri e ragionamenti. Vere e proprie tesi propagandate con la sicurezza di chi non si concede neppure il più piccolo dubbio. Da padre, rivendico il diritto di mia figlia, di tutte le figlie e di tutte le donne di vestirsi come cavolo pare a loro, di passare una serata un po’ allegra, di pubblicare fotografie senza dover essere giudicate o – abominio – diventare per ciascuno di questi motivi delle prede. O quantomeno quelle che “se la sono andata a cercare“ o “non si rendono conto dei pericoli“. Pure fesse, oltre che abusate. Giunto a questo punto del mio ragionamento, non mi interessa più neppure di Giambruno e di tutti i Giambruno d’Italia. Mi chiedo dove sia finita l’educazione sentimentale, in un’era che si dice moderna, emancipata e sensibile, mentre finisce ancora vittima di stereotipi e vere proprie controculture. Un appello: se proprio non riuscite a trattenervi dal pensare o dire certe cose, provate a immedesimarvi in quelle ragazze, nei papà e nelle mamme che avranno la ventura di ascoltarvi. Solo gli stolti non cambiano mai idea. di Fulvio Giuliani

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