Scienza & Ragione
Ancora oggi, nel bel mezzo di una pandemia, l’insofferenza verso la conoscenza appare consolidata nelle persone che pensano di sapere, ma non sanno, e assumono aprioristicamente posizioni antiscientifiche.
| Società
Scienza & Ragione
Ancora oggi, nel bel mezzo di una pandemia, l’insofferenza verso la conoscenza appare consolidata nelle persone che pensano di sapere, ma non sanno, e assumono aprioristicamente posizioni antiscientifiche.
| Società
Scienza & Ragione
Ancora oggi, nel bel mezzo di una pandemia, l’insofferenza verso la conoscenza appare consolidata nelle persone che pensano di sapere, ma non sanno, e assumono aprioristicamente posizioni antiscientifiche.
| Società
| Società
Ancora oggi, nel bel mezzo di una pandemia, l’insofferenza verso la conoscenza appare consolidata nelle persone che pensano di sapere, ma non sanno, e assumono aprioristicamente posizioni antiscientifiche.
In una sala del Collegio Romano, a Roma, Galileo Galilei (1564-1642) provava a dimostrare, con il suo telescopio, che la Luna non è una sfera perfetta ma che la sua superficie è simile a quella della Terra, con monti e valli. Tesi che contrastava con la teoria dominante – avvalorata dall’interpretazione di un passo della Bibbia – che la Luna fosse una sfera perfettamente liscia e che la Terra fosse al centro dell’Universo. Per duemila anni l’umanità aveva creduto che il Sole e tutte le costellazioni girassero intorno alla Terra; per Galilei l’Universo aveva invece perduto il suo centro, acquisendone una infinità di altri. Tesi eretica che fece affermare a un cardinale: «È evidente, perciò, che il signor Galilei è un nemico del genere umano e va trattato in conseguenza».
Abbiamo descritto alcune scene della rappresentazione teatrale della “Vita di Galileo” del drammaturgo Bertold Brecht. Come è finita è noto: sottoposto all’Inquisizione, Galilei fu costretto all’abiura per non finire sul rogo come Giordano Bruno. Con lui è stato però promosso il metodo scientifico: esso si basa su una prima osservazione, seguita da un esperimento in modo tale che si possa riprodurre il fenomeno che si vuole studiare. L’esperimento ha lo scopo di convalidare o confutare l’ipotesi che il ricercatore ha formulato. In caso di convalida dell’ipotesi, si procede con l’esecuzione di un gran numero di esperimenti, in maniera tale che i risultati acquisiti siano attendibili. I dati raccolti vengono elaborati.
Successivamente viene formulata una teoria che ipotizza la causa o le cause all’origine dell’evento. In caso di rigetto, l’ipotesi viene modificata e sottoposta a nuovi esperimenti. Dovrebbe essere di semplice comprensione: si studia, se del caso, una malattia; si formulano delle ipotesi; si effettuano test e si arriva a una conclusione. La predisposizione di vaccini contro il Covid-19 ha seguito l’iter del metodo scientifico, ma questo non è stato sufficiente a convincere del tutto la popolazione, sconcertata anche dalle dichiarazioni di alcuni ‘esperti’ sulla natura del virus, sui suoi effetti e sulle azioni preventive e curative.
Alla dichiarazione televisiva di un medico, per il quale «il virus è clinicamente morto», dovrebbe seguire la domanda dell’intervistatore: «Come è arrivato a questa conclusione?». Purtroppo, in alcune frange della popolazione si è, addirittura, negata l’esistenza del Coronavirus (Sars-Cov2). Sono credenze basate sull’avversione per il sapere e per la scienza e sulla convinzione di poter sostituire il metodo scientifico con un paio di post rintracciati su Internet. Ancora oggi, nel bel mezzo di una pandemia che grazie al progresso scientifico e tecnologico non è riuscita a portarsi via milioni di vite come nel passato, l’insofferenza verso la conoscenza appare consolidata proprio nelle persone che pensano di sapere, ma non sanno, e assumono aprioristicamente posizioni antiscientifiche.
Il fenomeno è stato studiato come “Effetto Dunning-Kruger”, una distorsione cognitiva per la quale individui poco esperti in una determinata materia si autovalutano, divenendo addirittura supponenti. A costoro occorrerebbe ricordare la frase pronunciata da Galileo davanti agli ‘esperti’ dell’epoca: «Basta guardare nel telescopio!».
di Primo Mastrantoni
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
-
Tag: vaccini
Leggi anche
Blanco, il cane seviziato con l’olio bollente, ha una nuova famiglia – IL VIDEO
19 Gennaio 2025
Dopo essere stato soccorso e curato dai volontari Oipa, ora Blanco ha trovato una nuova casa e u…
Quella volta che un sms scatenò il terrore alle Hawaii
19 Gennaio 2025
Il 13 gennaio 2018 migliaia di smartphone nelle isole Hawaii ricevono il medesimo messaggio: «È …
La Corte Suprema mantiene la legge sul divieto di TikTok negli Stati Uniti
17 Gennaio 2025
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso e confermato la legge per mettere al b…
Marina Cuollo e gli stereotipi della disabilità
16 Gennaio 2025
Nel suo nuovo libro, Marina Cuollo analizza gli onnipresenti stereotipi sulla disabilità che anc…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.