Scuola: sono troppi tre mesi di vacanza in estate
L’organizzazione no profit WeWorld e le autrici del blog “Mammadimerda” hanno lanciato la petizione per chiedere alle istituzioni di rimodulare il calendario scolastico italiano
Scuola: sono troppi tre mesi di vacanza in estate
L’organizzazione no profit WeWorld e le autrici del blog “Mammadimerda” hanno lanciato la petizione per chiedere alle istituzioni di rimodulare il calendario scolastico italiano
Scuola: sono troppi tre mesi di vacanza in estate
L’organizzazione no profit WeWorld e le autrici del blog “Mammadimerda” hanno lanciato la petizione per chiedere alle istituzioni di rimodulare il calendario scolastico italiano
L’organizzazione no profit WeWorld e le autrici del blog “Mammadimerda” hanno lanciato la petizione per chiedere alle istituzioni di rimodulare il calendario scolastico italiano
Il periodo delle vacanze estive è il più amato dagli studenti italiani. Ma l’entusiasmo che contraddistingue bambini e adolescenti nello stare lontano dal luogo dove istruzione, crescita e disciplina la fanno (o meglio dovrebbero farla) da padrone, non corrisponde a quello dei genitori.
Quattordici settimane di pausa didattica non sono necessari: a dirlo sono l’organizzazione no profit WeWorld e le autrici del blog “Mammadimerda” che hanno lanciato la petizione “Un’estate piena rasa” per «chiedere alle istituzioni di ascoltare la voce delle famiglie e rimodulare il calendario scolastico italiano», peraltro il più lungo d’Europa (insieme a quello della Danimarca) con 200 giorni di lezione.
Gli obiettivi principali della petizione sono aiutare le famiglie ed evitare di lasciare i ragazzi «allo sbando». Giorni di vacanza da recuperare nel corso dell’anno, come accade in Francia e Germania. Negli Usa si parla di «svuotamento del cervello in estate» per evidenziare il fatto che gli studenti subirebbero un vuoto culturale di tre mesi.
Premesso che la scelta di avere meno vacanze da giugno a settembre potrebbe anche essere condivisibile, ci sono due punti da considerare. Il primo: bisognerebbe modificare il contratto dei docenti (cosa non semplice). Il secondo: gli studenti dovrebbero essere messi in condizione di frequentare strutture adeguate. Anche se non di rado il problema, ben prima di essere la chiusura delle scuole, è il loro livello quando sono aperte.
di Filippo Messina
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche