Che il tema sia controverso era già emerso, ora però sulle vaccinazioni contro il Covid per i bambini tra i 5 e gli 11 anni è arrivato il via libera dell’Ema. In un momento particolarmente complicato e con i contagi in salita ovunque, era una decisione attesa. Anche perché se già sapevamo che i più piccoli possono essere veicolo di trasmissione del virus alle categorie più fragili, ora sono anche i numeri dei positivi proprio fra i bimbi a preoccupare. Non ancora da noi, dove pur si cominciano a rivedere classi in Dad, ma ad esempio in Francia: lì in una settimana il tasso di incidenza su questa fascia di età è triplicato ed è superiore alla media nazionale per quanto riguarda il resto della popolazione. Era quindi un tassello necessario, che si aggiunge alle misure più stringenti che ciascun Paese sta mettendo in campo. Perché possano partire le somministrazioni in Italia bisogna attendere il via libera dell’Aifa, che è però scontato e dovrebbe arrivare la prossima settimana. Verrà somministrato solo il vaccino Pfizer, e in dosaggio inferiore a quello per gli adulti. Sta già avvenendo negli Stati Uniti, dove sono già oltre 2 milioni e mezzo i bimbi immunizzati. Da noi la questione riguarda 4 milioni di bambini tra i 5 e gli 11 anni. Scontato che si scatenerà il dibattito, che non mancheranno le polemiche. Ma non serve ripetere come procedere su questa linea sia ormai l’unica possibilità concreta non solo di ‘salvare’ il Natale, come va di moda dire in questi giorni, ma anche di prevenire molti altri morti.
di Mery GelmiLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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