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Sorpresa! I giovani si informano più degli adulti ma c’è un “ma”

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Una ricerca di Changes Unipol mette in luce come i giovani passino più tempo a informarsi rispetto agli adulti sebbene in modo diverso. Cambiano i contenuti ma anche il mezzo di fruizione. L’AI usata solo dall’11% dei ragazzi che denunciano: “Ci sentiamo sovraccaricati da troppi stimoli”

Sorpresa! I giovani si informano più degli adulti ma c’è un “ma”

Una ricerca di Changes Unipol mette in luce come i giovani passino più tempo a informarsi rispetto agli adulti sebbene in modo diverso. Cambiano i contenuti ma anche il mezzo di fruizione. L’AI usata solo dall’11% dei ragazzi che denunciano: “Ci sentiamo sovraccaricati da troppi stimoli”

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Sorpresa! I giovani si informano più degli adulti ma c’è un “ma”

Una ricerca di Changes Unipol mette in luce come i giovani passino più tempo a informarsi rispetto agli adulti sebbene in modo diverso. Cambiano i contenuti ma anche il mezzo di fruizione. L’AI usata solo dall’11% dei ragazzi che denunciano: “Ci sentiamo sovraccaricati da troppi stimoli”

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Si informano di più rispetto agli adulti ma in modo diverso. Stando all’ultimo rapporto sui giovani e l’informazione condotto dall’Osservatorio GenerationShip 2025 di Changes Unipol, i ragazzi dedicano in media 1 ora 50 minuti al giorno all’informazione contro l’ora e trentatrè dei più grandi. Un dato che sicuramente sorprende data quella percezione comune che vorrebbe i giovani d’oggi poco dediti alla lettura delle notizie. La risposta più corretta è “dipende”. Infatti prediligono notizie leggere che vertono su cinema e serie tv, tutorial, vita pratica mentre apprezzano argomenti come l’attualità, la cronaca, la politica solo quando interessano la quotidianità. Il mezzo preferito, naturalmente, è il digitale, dove a padroneggiare sono i social media con Instagram in testa, seguito da Youtube, Tik Tok e Facebook. Tra le fonti tradizionali vince il telegiornale, quindi i quotidiani online mentre fanalino di coda resta la radio. 

Quello che denunciano i giovani e che deve far riflettere è il sovraccarico di informazioni a cui si sentono sottoposti ogni giorno, un consumo “always-on”, dove la quantità prevale sulla qualità. Il risultato è chiaro: il 49% si sente sfinito, il 46% nota un calo nella capacità di riflettere e il 45% evita le news per non sentirsi sopraffatto.

Diversamente da quanto si potrebbe pensare i giovani non rimangono a guardare ma si attivano su Google e sulle fonti tradizionali per validare le informazioni che arrivano dal flusso dei social e che non sono attendibili. Un altro dato che può sorprendere è quello riguardante all’intelligenza artificiale: solo l’11% dei giovani infatti utilizza l’AI per informarsi, ma tra questi il 49% lo fa più volte a settimana. 

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