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Spiegare il conflitto ai bambini tramite i cartoni (propaganda compresa)

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La propaganda di Putin prende di mira anche i bambini e con un cartone distribuito in tutte le scuole spiega le ragioni per cui è dovuta intervenire in Ucraina. In Italia, la Rai ha realizzato una video-scheda per far capire ai ragazzi l’insensatezza di questa guerra e mostrato il commovente film di animazione “Mila”.

Spiegare il conflitto ai bambini tramite i cartoni (propaganda compresa)

La propaganda di Putin prende di mira anche i bambini e con un cartone distribuito in tutte le scuole spiega le ragioni per cui è dovuta intervenire in Ucraina. In Italia, la Rai ha realizzato una video-scheda per far capire ai ragazzi l’insensatezza di questa guerra e mostrato il commovente film di animazione “Mila”.
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Spiegare il conflitto ai bambini tramite i cartoni (propaganda compresa)

La propaganda di Putin prende di mira anche i bambini e con un cartone distribuito in tutte le scuole spiega le ragioni per cui è dovuta intervenire in Ucraina. In Italia, la Rai ha realizzato una video-scheda per far capire ai ragazzi l’insensatezza di questa guerra e mostrato il commovente film di animazione “Mila”.
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Anche i bambini in Russia devono essere consapevoli di ciò che sta accadendo in Ucraina, almeno secondo la propaganda russa, che ha deciso di spiegare con un cartone animato il conflitto – guai a chiamarlo così sui media russi, pena la censura! – attraverso video-lezioni, presentandolo come una reazione inevitabile un comportamento sbagliato dell’Ucraina.  I protagonisti sono due giovani studenti, Vanya e Kolya: il primo rappresenta la Russia, mentre il secondo l’Ucraina. Kolya, nonostante la lunga amicizia, si separa dall’amico, cambia classe e nome. Si fa nuovi amici (tra cui anche gli Stati Uniti) e inizia con un bastone a colpire gli ex compagni di classe come la Repubblica Popolare di Lugansk e la Repubblica Popolare di Doneck. Vanya (la Russia) interviene e cerca di fermare l’amico di una volta spezzandogli il bastone, ma gli Stati Uniti e l’Occidente si schierano con l’Ucraina.   Le guerre, dunque, non si combattono soltanto con le armi ma anche con la propaganda e recentemente si sta facendo sempre più affidamento a strumenti come la radio o il cinema, facendo leva sull’efficacia del cartone animato. Persino durante la seconda guerra mondiale, soprattutto i Paesi dell’Asse e l’Unione Sovietica hanno fatto ricorso a quest’ultimo con un solo obiettivo tutt’ora comune: spiegare al proprio popolo le ragioni del conflitto, presentare il nemico nella peggiore luce, stimolare il patriottismo e giustificare le inevitabili provazioni. Nonostante si tratti di un cartone animato, gli effetti della propaganda di Mosca si abbattono in maniera negativa anche su degli innocenti bambini. In pochi minuti, infatti, riescono con efficacia a imporre la propria visione, sottolineando al termine del video che non si tratta di una guerra, ma una risposta al bisogno di disarmare l’Ucraina per riportare la pace. Mentre sui monitor dei bambini russi viene proiettato odio, nel resto dell’Occidente c’è una canzone che sta diventando simbolo del desiderio di pace che accomuna quasi tutto il mondo: “Give Peace a Chance” di John Lennon che, l’altro giorno, 150 stazioni radio pubbliche europee hanno trasmesso simultaneamente per chiedere lo stop alla guerra. L’iniziativa è stata lanciata dall’European Broadcasting Union (EBU), precisando che il brano è stato ascoltato in più di 25 Paesi, inclusa l’Ucraina, e anche le stazioni radio private europee si sono unite all’iniziativa.  Nel nostro Paese, invece, la Rai ha deciso di spiegare la guerra ai ragazzi proponendo una programmazione speciale dedicata al conflitto in Ucraina. In collaborazione con RaiNews24 e Rai Ragazzi, mercoledì 2 marzo è andata in onda una scheda informativa pensata per far comprendere meglio anche ai bambini che cosa stia accadendo nel cuore dell’Europa: dal contesto geografico a quello storico, dall’impatto dell’invasione russa sulla vita dei bambini e delle famiglie al ripudio della guerra come soluzione delle controversie internazionali sancito dalla nostra Costituzione. A seguire è stato proposto anche il film d’animazione “Mila”, che mostra la guerra con gli occhi di una bambina, mescolando poesia e immaginazione, paura e speranza.    Di Alessia Luceri 

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