È molto utile ascoltare l’intervista che pubblichiamo su App e sito de La Ragione a Gianandrea Gaiani, esperto di questioni militari e geopolitiche, presidente di Analisidifesa. È utile anche per comprendere, almeno in parte, perché in Occidente facciamo sempre fatica a comprendere fenomeni come Vladimir Putin.
Sia detto con il dovuto rispetto, nelle parole di Gaiani potrete ascoltare riflessioni del tutto condivisibili – a cominciare dalla considerazione sacrosanta che noi europei abbiamo ormai escluso dal nostro orizzonte mentale l’ipotesi che possa scoppiare una guerra e che un leader politico possa utilizzarla freddamente per raggiungere i suoi scopi – e altri in cui si ripete il solito schema per cui a Ovest abbiamo “colpe“ e siamo invariabilmente “schiavi“ dei desideri americani. A Est, invece, si difendono solo i propri interessi e i propri confini. Poverini, bisogna capirli.
Un corno, il signor Vladimir Putin, un ricattatore energetico della peggior specie, un autocrate e dittatore che elimina fisicamente i suoi oppositori e ha un’idea di politica che è un bizzarro miscuglio di idee zariste-leniniste e raccattate qui e là nei bassifondi della storia, non è stato costretto a un bel niente, come fa capolino dalle parole che potrete ascoltare nell’intervista.
Ecco perché è utile pubblicarla (a La Ragione ascoltiamo tutti, ma abbiamo idee chiare), per comprendere antichi tic dell’Occidente. Il fatto che gli americani fossero fermamente contrari al gasdotto NordStream 2, costruito da russi e tedeschi, non giustifica un milionesimo del barbaro attacco a un paese sovrano e autonomo. Non rende comprensibile nulla. Se la risposta della Russia di Putin all’ingresso dei paesi baltici e degli ex del Patto di Varsavia nella Nato è la cancellazione dalle cartine geografiche di Stati “ribelli“, non è che ci sia molto da capire. L’uomo va stroncato.
Eppure, in Occidente non mancano mai i volenterosi e comprensivi testimoni dell’altra parte. Quelli sempre pronti a ricordarci che le democrazie in fondo sono deboli, pensano solo ai soldi e così via. Abbiamo sempre sottolineato i nostri errori gravi strategici con il signor Putin. Altro, però, è dimenticare la Storia e la Storia insegna che le democrazie magari sono lente a reagire, ma sono più forti.
Nella notte, l’Unione Europea ha varato ulteriori sanzioni. Sono dure e inequivocabili, ricalcando il modello di quelle statunitensi e britanniche. I volenterosi vi diranno che saranno inutili e soffriremo più noi dei russi. Non è vero e soprattutto fanno presagire la possibilità di sterilizzare completamente Putin, arrivando – se andrà avanti senza cedere nulla – a bloccargli le esportazioni energetiche (significativo che sia stato inserito il petrolio delle sanzioni di poche ore fa, dopo c’è solo il gas) ed escluderlo del tutto dalle transazioni finanziarie globali.
È una sfida capitale, lunga e dolorosa lanciata al nostro mondo, ma non si possono proprio avere dubbi su chi sia dalla parte giusta.
di Fulvio Giuliani
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