
Stupro Palermo e i giovani, sentirsi “qualcuno” sui social
Stupro Palermo: era l’unico a essere stato scarcerato si è subito scatenato sui social, vantandosi dell’orrore commesso. I giovani e il volersi sentire “qualcuno” online
| Società
Stupro Palermo e i giovani, sentirsi “qualcuno” sui social
Stupro Palermo: era l’unico a essere stato scarcerato si è subito scatenato sui social, vantandosi dell’orrore commesso. I giovani e il volersi sentire “qualcuno” online
| Società
Stupro Palermo e i giovani, sentirsi “qualcuno” sui social
Stupro Palermo: era l’unico a essere stato scarcerato si è subito scatenato sui social, vantandosi dell’orrore commesso. I giovani e il volersi sentire “qualcuno” online
| Società
| Società
Stupro Palermo: era l’unico a essere stato scarcerato si è subito scatenato sui social, vantandosi dell’orrore commesso. I giovani e il volersi sentire “qualcuno” online
Era l’unico ad essere stato scarcerato, tra gli accusati per lo stupro di Palermo. E si è subito scatenato sui social, vantandosi dell’orrore commesso. E raccontando di come quella brutalità gli stesse facendo ottenere una certa notorietà.
“Le cose belle si fanno con gli amici – ha scritto, riferendosi chiaramente alla violenza sessuale – In tante mi vogliono”. Frasi raccapriccianti, e infatti ovviamente per lui è stato firmato un nuovo ordine di carcerazione. Perché questo minorenne, tutto è tranne che pentito. Il che rende ancora più raccapricciante quello che è avvenuto. Come se il fine, di quel gesto brutale, fosse in qualche modo stato raggiunto: sentirsi “qualcuno”.
In quel mondo effimero e distorto che sono i social, diventati il fine, per cui si agisce. Qualcuno ha scritto, e forse giustamente, che se i social non ci fossero stati, non sarebbe avvenuta la violenza. Non possiamo dirlo con certezza, ma di certo sono troppi, i casi di cronaca che si legano in modo inscindibile a questa volontà di esibirsi online.
O ci siamo dimenticati il bimbo morto travolto dall’auto degli youtuber a inizio estate? O del clochard ammazzato a Napoli? Si agisce per filmarsi. Per un pugno di like tutto è lecito, nella testa di questi ragazzi. Che tra l’altro sembrano convinti di non pagare mai per ciò che fanno. Invece speriamo che paghino. Per tutto. Anche se nulla potrà cancellare il trauma dell’unica vittima di questa orrenda storia.
di Annalisa Grandi
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche


Cioccolato all’italiana
09 Marzo 2025
A São Tomé, se chiedete alla gente del posto chi è l’uomo conosciuto come “l’italiano”, potreste…


Il raduno di massa delle suffragette (1910) e la lotta per l’emancipazione femminile – IL VIDEO
08 Marzo 2025
Le donne che vedete in questo video sono delle suffragette. Sono donne che hanno combattuto, che…


Gli italiani (nei social) bocciano Trump. Arrabbiati e spaesati
04 Marzo 2025
Gli italiani bocciano Trump: la grande maggioranza ha mostrato sui social un umore fra l’inorrid…


“Sei incinta o malata? Dimettiti”, le parole choc di Silvia Colombo consigliera di Treviglio alla collega
26 Febbraio 2025
Silvia Colombo, consigliera di Fratelli d’Italia a Treviglio, ha risposto così alla richiesta de…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.