Terremoto L’Aquila: le sentenze opposte
| Società
Il tema della giustizia e del suo funzionamento non è un problema dell’inquisito e della corporazione togata ma ha a che vedere con il funzionamento del Paese e il livello di civiltà.
Terremoto L’Aquila: le sentenze opposte
Il tema della giustizia e del suo funzionamento non è un problema dell’inquisito e della corporazione togata ma ha a che vedere con il funzionamento del Paese e il livello di civiltà.
| Società
Terremoto L’Aquila: le sentenze opposte
Il tema della giustizia e del suo funzionamento non è un problema dell’inquisito e della corporazione togata ma ha a che vedere con il funzionamento del Paese e il livello di civiltà.
| Società
AUTORE: Sofia Cifarelli
Della sentenza che, relativamente al terremoto e al crollo di un palazzo all’Aquila, prevede un concorso di colpa (quantificato al 30%) delle vittime, abbiamo dato conto. Che questa sentenza contrasti con una dell’anno scorso – che per la stessa questione escludeva una qualsiasi responsabilità in capo ai defunti e, quindi, una quale che sia decurtazione del risarcimento – non è di per sé inquietante. La diversa interpretazione di fatti e norme è ineliminabile in qualsiasi sistema di diritto, lasciando spazio al “libero convincimento” del giudice.
Questo significa che con le medesime leggi e su fatti simili possano esistere sentenze opposte? No, perché evitarlo è il compito della Corte di Cassazione: «garantire l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge». Articolo 65 dell’ordinamento giudiziario. Ma è lettera morta se ci vogliono anni.
Le due sentenze opposte non possono e non devono essere offerte all’indignazione senza conoscenza di carte e norme, ma neanche si possono accettare tali difformità. E il giudice in errore ne risponda. Il fatto è che la prima, del 2021, è in fase di appello e la seconda sarà appellata. Moriranno i congiunti delle vittime. Ma prima di loro muoiono il diritto e la giustizia.
Per questa ragione il tema della giustizia e del suo funzionamento non è un problema dell’inquisito eccellente (sulla pelle di migliaia d’inquisiti ininfluenti) e della corporazione togata ma ha a che vedere con il funzionamento del Paese e il livello di civiltà.
Di Sofia Cifarelli
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Il Calendario Rosso, un’iniziativa contro i femminicidi firmata Havas
23 Ottobre 2025
In vendita a 15 euro, il calendario che presenta giorni feriali rossi per ricordare le donne uccis…
Sorpresa! I giovani si informano più degli adulti ma c’è un “ma”
22 Ottobre 2025
Una ricerca di Changes Unipol mette in luce come i giovani passino più tempo a informarsi rispetto…
L’università italiana cresce ma arranca
22 Ottobre 2025
La nostra università migliora ma arranca ancora nell’Unione Europea. In particolare ci sono da seg…
“Sei bellissima!”, ma anche no – IL VIDEO
15 Ottobre 2025
Il complimento di Donald Trump rivolto a Giorgia Meloni ci dice quanto sia ancora lontana la vera…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.