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Tirare l’acqua ma non troppo

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Mentre l’hashtag #bathroomselfie sfiora i 2 milioni di post con foto di bagni Luxury e vasche piene di schiuma, la metà della popolazione mondiale non ha accesso a servizi igienici.  Una situazione destinata ad aggravarsi nei prossimi 30 anni

Tirare l’acqua ma non troppo

Mentre l’hashtag #bathroomselfie sfiora i 2 milioni di post con foto di bagni Luxury e vasche piene di schiuma, la metà della popolazione mondiale non ha accesso a servizi igienici.  Una situazione destinata ad aggravarsi nei prossimi 30 anni
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Tirare l’acqua ma non troppo

Mentre l’hashtag #bathroomselfie sfiora i 2 milioni di post con foto di bagni Luxury e vasche piene di schiuma, la metà della popolazione mondiale non ha accesso a servizi igienici.  Una situazione destinata ad aggravarsi nei prossimi 30 anni
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Nonostante abbia seguito tutte le regole per rendere la mia toilette un luogo accogliente ma con personalità, come si legge nelle riviste di moda, c’è qualcosa che non va. Perché ormai si sa, un bagno non è solo un bagno. Privo di calcare brilla l’hashtag #bathroomselfie, trending topic di un mondo del lifestyle che tra poco sfonderà quota due milioni. Tradotto: siamo un po’ tutti in pieno delirio di foto in posa davanti allo specchio del bagno. Non ci vedo nulla di male e a dirla tutta i fanatici della ‘sostanza’ che leggono Hegel a colazione e detestano i social non mi stanno nemmeno poi così simpatici. Ma che ci sia qualcosa che stride è innegabile. Così penso che circa la metà della popolazione mondiale non ha accesso a servizi igienici. Da una parte il mio ego e quello di milioni di altre persone ad arredare la vasca da bagno (nemmeno fosse un setcinematografico), dall’altra una data che sembra lontana ma non lo è: 2050. Le stime dell’Onu avvertono che entro i prossimi trent’anni circa 5,7 miliardi di persone potrebbero vivere in aree in cui l’acqua scarseggia almeno un mese all’anno. Dal 2013 il World Toilet Day – Giornata mondiale celebrata dalle Nazioni Unite – cade ogni anno proprio oggi 19 novembre, per ricordarci che il tempo a disposizione per colmare questo abisso è pochissimo. Uno sviluppo sostenibile che prevede acqua e servizi igienico-sanitari per tutti entro il 2030 dovrebbe essere un nostro chiodo fisso. Perché mentre indago l’angolatura ideale per l’ennesimo selfie – vicino alla lussureggiante felce e il maxi bagnoschiuma così instagrammabili – ogni anno migliaia di bambini sotto i cinque anni muoiono di diarrea a causa dell’acqua contaminata e delle. Il mio volto riflesso nello specchio rimbalza una me che stona, a cui nessun detergente o filtro potrà togliere questo profilo scricchiolante, a meno che – tutti assieme – non ci si dia una mossa per fare qualcosa. Come detto, un bagno non è solo un bagno.   di Laura Malfatto

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