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Turismo, una piccola testimonianza per sperare

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Se non manchiamo, come sacrosanto, di rimarcare gli aspetti negativi dell’industria del turismo e dell’accoglienza in Italia, è altrettanto importante poter riportare testimonianze dirette positive

Turismo

Turismo, una piccola testimonianza per sperare

Se non manchiamo, come sacrosanto, di rimarcare gli aspetti negativi dell’industria del turismo e dell’accoglienza in Italia, è altrettanto importante poter riportare testimonianze dirette positive

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Turismo, una piccola testimonianza per sperare

Se non manchiamo, come sacrosanto, di rimarcare gli aspetti negativi dell’industria del turismo e dell’accoglienza in Italia, è altrettanto importante poter riportare testimonianze dirette positive

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Scrivere di turismo, quando ci si allontana dai grandi numeri, è sempre complesso. L’esperienza personale finisce per prendere il sopravvento e questo – in linea di massima – non è mai consigliabile.

Se non manchiamo, come sacrosanto, di rimarcare gli aspetti negativi dell’industria del turismo e dell’accoglienza nel nostro Paese, è altrettanto importante poter riportare testimonianze dirette positive.

Sono boccate d’ossigeno, piccole quanto si vuole, ma fondamentali all’inizio del mese consacrato secondo tradizione alle vacanze, ai viaggi e al turismo, appunto.

Frequento la Sardegna ormai da decenni, uno dei nostri mari (e non solo…) più belli, una destinazione di livello internazionale con pochissimi eguali al mondo quanto a pura bellezza.

Più volte, negli anni, abbiamo dovuto sottolineare le carenze infrastrutturali e legate all’accoglienza, vale a dire alla preparazione di chi nel turismo ci lavora.

Quest’anno, viceversa, posso e voglio raccontare di una serie di esperienze molto positive. Ristoranti, bar, centri velici, scuole di windsurf in cui ragazze e ragazzi giovani o giovanissimi ci hanno accolto con un sorriso, in modo sempre comprensivo e disponibile, accettando di buon grado anche qualche capriccio dei più piccoli. Con una disponibilità, per farla breve, a cui ci siamo disabituati.

Non è poco, anzi. È tanto ed è qualcosa che apre il cuore alla speranza che in questa benedetta Italia si cominci a capire che non tutto è scontato, non tutto è per sempre e che bisogna sbattersi (almeno) un pochino per raggiungere qualche risultato.

Mi fa piacere condividere brevemente quest’esperienza e, magari, raccogliere le vostre.

di Fulvio Giuliani

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